Su chi puntare tra i mercati sviluppati? Gli analisti di Morningstar dicono Europa. Il Vecchio continente è stato vittima del panico prodotto dalla crisi greca prima, dello stress finanziario delle banche della regione e, infine, dell’incertezze prodotta dal referendum sulla Brexit e dalle ultime tornate elettorali in Francia e nel Regno Unito. Il sell-off prodotto dal comportamento imitativo degli investitori ha condannato i listini europei a sottoperformare largamente gli indici azionari globali negli ultimi cinque anni (Figura 1) ma, dicono gli analisti, se guardiamo ai fondamentali dell’economia e alla crescita degli utili societari l’Europa è la regione che promette di realizzare il più alto rendimento del capitale nei prossimi dieci anni.
Figura 1: Europa vs Mercati globali
“Il Vecchio continente è in una fase di ripresa economica, ma le incognite sul futuro della congiuntura sono difficili da decifrare. Nonostante si sia entrati nel quinto anno consecutivo di crescita positiva, le aspettative della Commissione europea per i paesi dell’Unione europea nei i prossimi tre anni indicano un costante progresso in tutti i paesi della regione. Tuttavia, su queste previsioni pesa la forte incertezze legata alle variabili politiche che potrebbero entrare in gioco”, dice Dan Kemp, Chief Investment Officer EMEA di Morningstar Investment Management Europe. “Nessuno può dire se nei prossimi anni ci troveremo ad affrontare un nuovo caso Grecia, se l’Unione reggerà ancora e, in caso contrario, quali saranno le ripercussioni sulla congiuntura. In un contesto simile l’unica cosa che un investitore può fare e guardare ai fondamentali e alle valutazioni dei listini”.
Il Barometro del Vecchio continente
Nonostante le Borse del Vecchio continente abbiano reso meno della media dei mercati sviluppati, il guadagno negli ultimi 12 mesi ammonta a circa il 20% e questo spiega perché i valori dei titoli della regione risultino sostanzialmente in linea con i nostri fair value. L’European Morningstar Barometer (Figura 2) mostra che i segmenti meno cari sono quelli delle azioni blend, il cui rendimento a un anno è stato più basso sia rispetto ai titoli value che a quelli growth, in particolare quelli Mid-growth che nello stesso periodo hanno registrato un +31% (dati a fine mese di maggio in euro) grazie alle ottime performance di titoli come Ferrari e Mobileye (rispettivamente +117% e +80%).
Figura 2: European Morningstar Barometer di maggio
Le best idea in Europa
“Nonostante il trend rialzista dei listini crediamo che continuino a esserci sacche di valore come ad esempio l’azionario Italia e Germania e i settori energia, telecomunicazioni e salute”, aggiunge Kemp. Tra le società coperte dall’analisi di Morningstar, la britannica Royal Dutch Shell è tra le migliori idee di investimento nel comparto energy. Nonostante il titolo abbia guadagnato negli ultimi 12 mesi oltre il 16% (rendimenti in euro), spinto dai buoni risultati delle trimestrali e dalla risalita del prezzo del greggio, continua a essere scontato di circa il 10% rispetto al fair value che è pari a 17,15 sterline (report aggiornato al quattro maggio 2017).
Nel comparto telecom, Millicom International Cellular e Telefonica abbinano una posizione di vantaggio competitivo a un tasso di sconto ancora generoso. Entrambe le società sono molto presenti sui mercati dell’America latina. Questo le espone alla fluttuazione dei tassi di cambio, ma dall’altra parte, dato il basso livello di penetrazione dei servizi di telefonia mobile in quelle regioni, le garantisce prospettive di crescita interessanti. Inoltre, i due gruppi possono vantare una base utenti molto ampia che permette di realizzare economie di scala elevate e garantisce un vantaggio di costo rispetto ai competitor.
Il settore healthcare è ricco di società con elevato Economic moat, ma la britannica Shireè quella che presenta il rapporto Prezzo/Fair value più conveniente. Il vantaggio competitivo di Shire è frutto della sua forte specializzazione nelle medicine per la cura di malattie rare e dell’elevato grado di diversificazione del portafoglio. Fattori che le permettono di difendersi al meglio dalla concorrenza dei farmaci generici. Negli ultimi tre mesi il titolo ha ceduto oltre il 10% e questo ha contribuito a portare il tasso di sconto rispetto al fair value attorno al 30% (report aggiornato al due maggio 2017).
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