La fotografia mensile dell’industria dei fondi indicizzati (quotati e non) riserva sempre qualche sorpresa e conferma ancora una volta la volatilità dei listini. Questi strumenti, infatti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.
Secondo i dati Morningstar, in giugno, tra il miglior fondo passivo (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono quasi 27 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).
Il mondo degli Etp
Nel mondo dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (Etp), in cima alla classifica dei replicanti che hanno reso di più il mese scorso troviamo una materia prima agricola come il grano.
“Le quotazioni provengono da una lunga fase di accumulo a minimi arrotondati, con un progressivo rafforzamento dei prezzi che ha portato le quotazioni del grano a un’esplosione nel corso delle ultime due sedute”, ha commentato in una nota Maurizio Mazziero, fondatore della Mazziero Research ed esperto di materie prime. “È fisiologico che ora scattino delle prese di beneficio, ma è sufficiente guardare un grafico a lungo termine per comprendere quanto siano compresse le quotazioni e quanta strada possano ancora fare”.
La diminuzione delle scorte, del consumo e della produzione di grano a livello mondiale di questi ultimi tre anni ha fatto scendere i prezzi, ma la siccità registrata quest’anno negli Stati Uniti ha danneggiato gran parte dei raccolti (secondo i dati della Mazziero Research, solo il 41% del raccolto è stimato tra buono ed eccellente contro il 76% della passata stagione), facendo quindi rimbalzare i prezzi.
Da segnalare poi la presenza nella Top 5 di un replicante dedicato al settore bancario italiano, da mesi al centro dell’attualità politico economica. Il benchmark replicato, il Ftse Mib Banks 15% Capped Index, riflette le componenti dell’ICB Supersector of Banks del Ftse Mib; nell’intento di fornire un indice adeguatamente diversificato è stato stabilito un tetto massimo del 15% sulle singole componenti dell’indice. L’indice segue la metodologia di calcolo e le regole del Ftse Mib, inclusa una revisione trimestrale del tetto del 15% delle ponderazioni dei singoli titoli.
Nella Flop 5 del mese, invece, particolarmente male la performance di altre due commodity agricole come lo zucchero e il cotone, oltre a un prodotto dedicato alla volatilità del mercato americano.
Il mondo dei fondi indicizzati
Per quanto riguarda i fondi passivi non quotati (senza quindi la componente di trading intra-day), il mercato azionario continentale cinese (cioè le azioni di classe A quotate a Shanghai e Shenzhen) risulta in cima alla classifica dei più performanti del mese di giugno. Una classe di attivi che probabilmente ha beneficiato della decisione di Msci di includere questo tipo di azioni nei propri indici emergenti a partire dall’anno prossimo. Clicca qui per approfondire.
Prosegue invece la caduta libera del mercato azionario russo, ormai da diversi mesi presente nella Flop 5, a causa della debolezza dei prezzi petroliferi, con il Brent che ha perso oltre il 20% negli ultimi tre mesi.
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