Da metà maggio, quando l’indice brasiliano Bovespa ha toccato il secondo picco più alto negli ultimi 12 mesi, le perdite accumulate hanno raggiunto circa il 20%. Nonostante questo non sia stato sufficiente a ridurre in maniera significativa le valutazioni delle stock brasiliane è tuttavia possibile posizionarsi su titoli scambiati a un discreto tasso di sconto.
Telefonica Brasil, controllata dalla capogruppo iberica, è scontata del 15% rispetto al fair value. L’azienda brasiliana è il primo operatore telefonico del paese e questo le permette di realizzare elevate economie di scala che le garantiscono un vantaggio di costo rispetto ai competitor (Economic moat). Inoltre, grazie all’acquisizione di GVT, ha allargato la sua copertura sul territorio nazionale e ha rafforzato il posizionamento nel segmento di rete fissa, bandalarga e pay TV diventando leader del mercato carioca nell’offerta integrata di servizi telecom.
“Il settore del wireless è quasi saturo e la concorrenza sui prezzi è molto alta. Per questo crediamo che l’aumento del traffico dati e il miglioramento della congiuntura nel Paese latinoamericano siano i principali driver della crescita futura del gruppo”, dice Allan C. Nichols analista azionario di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo un progresso medio del fatturato del 6% e stimiamo un fair value pari a 16 dollari (per il titolo scambiato sul Nyse di New York, report aggiornato al 10 maggio 2017)”.
Ambev, società controllata da AB Inbev per il 62% del suo capitale, è leader in America latina nel settore brewery grazie a posizioni dominanti nei mercati di Brasile (quota del 62%), Argentina (81%), Bolivia, Paraguay e Uruguay (superiore al 90%). Gli elevati volumi di produzione garantiscono al gruppo un vantaggio di costo rispetto ai competitor. Inoltre, l’azienda può beneficiare della rete di distribuzione della capogruppo e dei diritti di licenza di alcuni dei suoi marchi di punta come Budweiser, Corona e Stella Artois che le permettono di ricavare mark-up generosi sui prezzi di vendita.
“La recessione dell’economia brasiliana ha prodotto un calo dei consumi e una contrazione dei margini di profitto, ma crediamo che con il miglioramento della congiuntura la redditività aziendale possa tornare sui suoi standard”, dice Philip Gorham di Morningstar. “Ci aspettiamo che questo, insieme al progressivo spostamento delle preferenze dei consumatori verso i marchi a più alto valor aggiunto, siano i principali driver di crescita di lungo periodo e stimiamo una crescita media del fatturato attorno al 7%”. Il fair value del titolo pari a 19 real (report aggiornato al 22 maggio 2017) indica che le azioni Ambev hanno ancora un margine di apprezzamento del 5%.
Embraer ha ceduto oltre il 20% (in euro) negli ultimi tre mesi e ora il titolo è scambiato a un tasso di sconto di circa il 40% rispetto al fair value che è pari a 29 dollari (per le azioni scambiate sul Nyse, report aggiornato al 23 giugno 2017). L’azienda brasiliana è leader nella produzione di aeromobili civili e contende a Bombardier il primato nel settore. Grazie alla decisione di produrre il primo velivolo nel segmento 70-130 posti a sedere è riuscita a crearsi un nuovo segmento di mercato e questo le ha dato un vantaggio rispetto alla concorrenza. Inoltre, il numero di ordinativi del nuovo modello E2 collezionati fino ad ora, insiemi ai recenti problemi riscontrati dagli ultimi lanci di prodotto di Bombardier, promettono di consolidare questi rapporti di forza. Embraer è anche attiva nel segmento della difesa, ma le sorti di questo business sono legate a doppio filo alle disponibilità di spesa del Governo brasiliano, che in questo momento non sono delle migliori. Per i prossimi cinque anni gli analisti si aspettano un progresso medio dei ricavi del 4%, anche se sulle stime pesa l’incertezza legata alla volatilità del real e alla ripresa dell’economia interna.
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