La qualità si trova in settori diversi a seconda dei mercati: all’interno del paniere Usa dei titoli con Moat elevato prevale il comparto salute, mentre in quello delle azioni globali comanda il settore finanziario.
I titoli healthcare pesano per il 33% sul valore di mercato dell’indice Morningstar Wide Moat Focus, circa il doppio rispetto alla loro incidenza complessiva rispetto al mercato americano (rappresentato dal Morningstar US Market Index). All’interno di questo segmento Biogen e Gilead Sciences coniugano elevato vantaggio competitivo e quotazioni di mercato convenienti.
Il Moat nella saluta Usa
Biogen riesce a mantenere una profittabilità superiore alla media grazie alla sua leadership nel campo delle cure per il cancro, la sclerosi multipla e dei farmaci neurologici. Gli elevati costi di produzione e le spese per i test medici per l’autorizzazione alla vendita costituiscono barriere all’ingresso molto alte per l’ingresso di nuovi competitor all’interno del settore dei farmaci biologici. Inoltre, la grande capacità del gruppo americano nella ricerca e sviluppo promette di garantirle tale primato anche nel futuro.
Il titolo ha guadagnato l’1,5% nell’ultima ottava sulla scia dei buoni dati del secondo trimestre, ma nonostante negli ultimi sei mesi la capitalizzazione di mercato delle azioni Biogen sia salita di oltre 10 punti percentuali il rapporto Prezzo/Fair value resta attorno a 0,85. Le previsioni degli analisti indicano un progresso medio del fatturato del 5% e un margine operativo in espansione di circa 200 punti base, e la stima del fair value è pari a 339 dollari (rapporto aggiornato al 25 luglio 2017).
Il Moat di Gilead Sciencies è il risultato del forte posizionamento del gruppo americano nel segmento delle cure per l’HIV e l’epatite C. Grazie ai suoi numerosi brevetti e al basso investimento nella rete di vendita che richiedono questi prodotti riesce a generare margini di profitto superiori alla media.
Dopo gli ottimi risultati ottenuti nel primo semestre, il management ha alzato le stime di crescita per il 2017 e gli analisti di Morningstar hanno rivisto le previsioni per i prossimi cinque anni. L’azienda continuerà a soffrire nel breve termine per la scadenza di alcuni brevetti, ma i margini di profitto si manterranno solidi. La stima del fair value è pari a 84 dollari (report aggiornato al 27 luglio 2017), ben al di sopra delle attuali quotazioni di mercato che scontano i timori per la crescente concorrenza nel settore.
Le banche europee di qualità
Il settore finanza pesa sull’indice Morningstar Global ex-Usa Moat Focus per ben il 15%, con Lloyds Banking e Swedbank tra i titoli scambiati ai prezzi di mercato più vantaggiosi.
Il gruppo britannico ha largamente sovraperformato il listino domestico guadagnando negli ultimi 12 mesi il 24% (rendimenti in euro al 30 luglio), ma le sue azioni continuano ad essere scontate del 20% rispetto al fair value che è pari a 0,84 sterline (report aggiornato al 27 luglio 2017).
Lloyds sfrutta il forte grado di concentrazione del mercato interno e la leadership nel segmento retail per riuscire a finanziare le sue attività a costi molto bassi. Questo, insieme ad alte economie di scala, le permette di realizzare margini di profitto largamente superiori alla media dei competitor.
Nel primo semestre la banca britannica ha registrato una crescita degli utili dell’8% e un +4% nel fatturato. Gli analisti di Morningstar si aspettano un ulteriore miglioramento delle redditività in seguito alla riduzione delle perdite su crediti, a un più alto margine d'interesse e al miglioramento del rapporto costi/ricavi.
Swedbank opera in un paese politicamente ed economicamente molto solido, la parte predominante del suo business è rappresentato dal segmento retail ed è esposto in maniera molto marginale al settore petrolifero. Elementi, questi, che spiegano l’elevata qualità delle sue attività. Inoltre, la forte concentrazione del mercato bancario svedese, con Swedbank e Nordea che controllano il 70% dei depositi e dei prestiti bancari, permette ai due istituti di credito di realizzare economie di scala elevate e dunque di mantenere una redditività del capitale superiori alla media dei competitor.
I dati del primo semestre hanno evidenziato una buona crescita del reddito da interesse e da commissioni e gli analisti si aspettano per i prossimi cinque anni un progresso medio del fatturato del 4,6% e stimano un fair value pari a 232 corone svedesi (report aggiornato al 19 luglio 2017).
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