L’andamento incerto dei mercati nel corso della prima parte dell’anno si è riflettuto anche nelle performance dei fondi pensione, che hanno chiuso un semestre in chiaroscuro. Secondo gli ultimi dati della Covip (la commissione di vigilanza sul settore), infatti, i fondi pensione negoziali hanno guadagnato in media lo 0,9%, i fondi aperti l’1,5%% e i Pip (Piani individuali pensionistici) Unit Linked lo 0,1%. Tutto ciò a fronte di una rivalutazione del Tfr pari all’1,1%.
Tuttavia, restano comunque differenze importanti tra le diverse linee d’investimento. Si va infatti dal 3,7% medio della linea azionaria pura dei fondi aperti al -0,6% medio segnato dalle offerte obbligazionarie pure degli stessi. All’interno di ciascuna delle diverse tipologie di forma pensionistica, i risultati più elevati si sono avuti nelle linee a maggior contenuto di titoli azionari, mentre i rendimenti delle linee obbligazionarie risentito della lieve risalita dei tassi di interesse a lungo termine nell’area dell’euro mantenutisi tuttavia su livelli storicamente bassi. Da sottolineare come i rendimenti Covip siano espressi al netto dei costi di gestione e dell’imposta sostitutiva.
Le adesioni
A fine giugno 2017 il numero complessivo di iscritti a forme di previdenza complementare, incluse le duplicazioni di iscritti contemporaneamente a più forme pensionistiche, è di circa otto milioni. Al netto delle uscite, la crescita dall’inizio dell’anno è stata di circa 235.000 unità (3%). Nei fondi negoziali si è registrato un aumento di 70.000 iscrizioni (2,7%), per un totale a fine giugno di 2,7 milioni; la crescita delle adesioni ha risentito ancora in parte del meccanismo di adesione contrattuale ai fondi rivolti ai lavoratori del settore edile che peraltro è ormai a pieno regime. Nelle forme pensionistiche di mercato offerte da intermediari finanziari le adesioni sono aumentate di 56.000 unità nei fondi aperti (4,5%) e di 111.000 nei PIP “nuovi” (3,9%).
Le risorse in gestione
Il patrimonio accumulato dalle forme pensionistiche complementari ammonta a 155 miliardi di euro (il dato non tiene conto delle variazioni nel semestre dei fondi pensione preesistenti e dei PIP “vecchi”). Le risorse dei fondi negoziali ammontano a 47,4 miliardi, in crescita del 3,1%. I fondi aperti dispongono di un patrimonio di 18 miliardi e i PIP “nuovi” di 25,3 miliardi; l’incremento nel primo semestre è stato, rispettivamente, del 5,1 e del 6,6%.
Nuovi prodotti
Nel corso del semestre, infine, sono stati lanciati in Italia 4 nuovi fondi pensione, secondo i dati di Morningstar.
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