Gli energetici europei possono dare rendimenti elevati, mentre le azioni Usa viaggiano ai massimi storici e necessitano uno stock-picking più attento. I multipli di mercato parlano chiaro: fatta eccezione per la regione del Pacifico tutti le altre aree sono scambiate a premio e le stock americane, che nel ciclo di mercato degli ultimi cinque anni hanno guadagnato quasi il 90% (in euro), sono le più costose.
Dall’analisi di MIM (Morningstar Investment Management) sui rendimenti attesi per i prossimi dieci anni per tutti i settori economici nei diversi mercati azionari si nota come le azioni del comparto energia nel Vecchio continente siano quelle che promettono i ritorni più elevati e all’interno di questo paniere le compagnie britanniche Royal Dutch Shell (RDSB) e Amec Foster Wheeler sono quelle scambiate ai prezzi più convenienti.
Gli energetici da mettere in portafoglio
RDSB ha ceduto circa l’8% da inizio anno (complice l’incerto andamento del prezzo del petrolio) e ora è scambiata a sconto del 10% rispetto al fair value che è pari a 24,5 sterline (report pubblicato in data 27 luglio 2017). La compagnia petrolifera non gode di una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic moat), ma ha dimostrato di riuscire a realizzare elevati flussi di cassa nonostante le basse quotazioni del barile e a migliorare i margini di profitto grazie a un ambizioso piano di dismissioni di attività (ormai quasi alla fine).
Shell è uno dei maggiori produttori di gas liquefatto ed è in prima fila per beneficiare della risalita della domanda della materia prima e della conseguente lievitazione del prezzo. Inoltre, diversamente da molti suoi competitor, può vantare nel suo portafoglio attività anche la raffinazione e la produzione di sostanze chimiche, cosa che le permette di fronteggiare meglio le oscillazioni del barile.
Inoltre, il titolo britannico è interessante anche dal punto di vista della cedola. Esso, infatti, garantisce uno yield del 6,86% per effetto della distribuzione del 50% degli utili societari e con un dividendo che negli ultimi tre anni è cresciuto costantemente.
Amec Foster Wheeler offre servizi di ingegneria e costruzione nel settore energetico. Nata dalla fusione tra Amec e Foster Wheeler l’azienda ha un business altamente diversificato, sia dal punto di vista della aree geografiche coperte che dei segmenti di attività (da quelle di esplorazione e produzione a quelle di stoccaggio e trasporto), che le permette di ridurre la volatilità dei suoi risultati e di generare flussi di cassa stabili nel tempo. Inoltre, la fusione con Foster Weeler ha permesso di realizzare importanti sinergie ed economie di scala che hanno contribuito ad espandere i margini di profitto.
“Ci aspettiamo un 2017 ancora in lieve calo, mentre nei successivi quattro anni il fatturato è visto in crescita a un tasso medio del 5% grazie alla progressiva risalita del prezzo del petrolio. I margini di profitto dovrebbero stabilizzarsi quest’anno per poi lentamente salire con il miglioramento delle condizioni di mercato”, dice Kristoffer Inton, analista azionario di Morningstar. “AMFV ha recentemente dismesso alcuni asset che, sebbene profittevoli, non erano centrali nel suo modello di business e la cui vendita ha permesso di ridurre il peso del debito societario. Sulla base di queste attese stimiamo un fair value pari a sei sterline che valgono al titolo Amec Foster Wheeler un Morningstar rating di quattro stelle” (report aggiornato al nove maggio 2017).
Stock-picking negli Usa
Il mercato americano è cresciuto di circa il 10% da inizio anno, come testimoniano le performance dell’indice S&P 500 (al 5/08/2017 in dollari). Le valutazioni delle stock sono ai massimi storici, ma è ancora possibile trovare buone occasioni di investimento. Nel comparto industriale General Electric è scontata del 20% rispetto al fair value di 32 dollari (report aggiornato al 21 luglio 2017) e ha un modello di business così forte da proteggerla in caso di peggioramenti della congiuntura economica.
Dopo due anni di ristrutturazione il portafoglio attività di GE è solido come non lo è mai stato in passato. Grazie a economie di scala, a grossi investimenti in ricerca e sviluppo e a rapporti di lungo corso con i suoi clienti è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio in ognuno dei segmenti in cui è attiva (salute, oil&gas, trasporti, aviazione, energie rinnovabili, sistemi di illuminazione) che le garantisce margini di profitto superiori alla media.
Gli analisti prevedono che il comparto industriale sarà il principale driver della crescita futura, anche grazie al prezioso contributo offerto dai servizi di manutenzione e post-vendita, mentre i settori energia e trasporti saranno quelli meno performanti. Le attese per i prossimi cinque anni sono per un progresso medio dei ricavi del 4% e un margine operativo in espansione dall’attuale 11% al 15% nel 2021.
AmerisourceBergen è uno dei tre maggiori distributori di farmaci all’ingrosso negli Stati Uniti. Insieme a Cardinal Health e McKesson controlla il 90% del mercato domestico e questo le permette di realizzare economie di scala che sarebbero inarrivabili per qualsiasi nuovo operatore del settore e dunque di avere margini di profitto superiori alla media.
Oltre al trend demografico relativo al progressivo invecchiamento della popolazione, che sosterrà nei prossimi anni la crescita della domanda di farmaci, a favore di Amerisource gioca anche l’affermazione dei farmaci biologici, utilizzati in particolare per la cura di patologie croniche (come il cancro o le artriti). Gli analisti prevedono per i prossimi cinque anni un progresso medio dei ricavi del 5,4% e stimano un fair value pari a 106 dollari (report aggiornato al quattro agosto 2017).
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