L’hi-tech sta cambiando l’orizzonte di investimento dei gestori globali. L'industria tecnologica è stata una delle aree di crescita più veloci nell'ultimo decennio e questa tendenza, dicono analisti e money manager, continuerà. Le innovazioni, intanto, stanno trasformando molti settori, sia nel comparto industriale che nei servizi finanziari e nella sanità. Per restare competitive in un mercato sempre più globalizzato molte aziende stanno aumentando i loro investimenti, in particolare nel cloud computing, nell’intelligenza artificiale, nei software e nella robotica. Questo ha fatto dell’information technology il settore di investimento preferito per molti money manager che hanno un orizzonte mondiale. Non è un caso che il peso del comparto nel benchmark globale di riferimento, l’Msci World, sia aumentato del 37% negli ultimi 10 anni. “I potenziali cambiamenti che i progressi tecnologici possono portare in vari settori hanno creato molte opportunità. Il risultato è che molti gestori con una visione global hanno spostato capitali sull’hi-tech”, spiega Fatima Khizou analista di Morningstar in un report di luglio 2017.
Un settore dominato da pochi
Facebook, Amazon, Apple, Microsoft e Alphabet (conosciuti in gruppo con l’acronimo di FAAMG, l’ultima società controlla Google) hanno dominato il settore di recente. Il grafico sotto mostra la capitalizzazione di mercato di queste società negli ultimi tre anni e, in particolare, la forte crescita registrata nel solo 2017.
Il trend di crescita della capitalizzazione dei FAAMG
Queste società sono state al centro delle innovazioni più recenti e stanno cambiando il volto di molti settori diventando, in questo modo, delle interessanti prospettive di investimento di lungo periodo per diversi gestori. Va sottolineato che le società americane sono quelle maggiormente presenti nei portafogli finendo costantemente nella top 10 dei titoli più presenti non solo per chi usa come paniere di riferimento l’S&P500 ma anche per chi utilizza l’indice Msci World. Le aziende tecnologiche sono andate bene quest’anno (dati aggiornati a maggior 2017), grazie ai buoni numeri di bilancio mostrati. Il gruppo dei FAANG, tuttavia, si è distinto con un rendimento (in media e in dollari) del 26,7%. Alla luce di questi risultati non considerare il peso di questi titoli negli indici avrebbe costretto i fondi a fare fatica. L’importanza di queste società è mostrata anche da un altro elemento. “Si prenda Amazon, una società che sta cambiando profondamente il segmento della grande distribuzione”, dice l’analista. “Chi fa gestione attiva deve prenderla in considerazione quando decide di investire nel settore dei consumer”.
E i prezzi?
A questo punto, il problema possono diventare le valutazioni. “Il settore è quello più costoso dopo quello dei consumer staple”, spiega Khizou. “E, alla luce dei risultati di bilancio che potrebbero arrivare in futuro, non è escluso che le valutazioni crescano ancora. In base alla nostre metriche di calcolo Apple, Facebook e Alphabet sono quelli che costano di più”. I gestori, tuttavia, non sembrano preoccuparsene più di tanto. “Prendendo il caso di Alphabet, molti money manager dicono che le valutazioni sono alte ma non eccessive, soprattutto se si tiene conto dell’alto livello di liquidità presente nei bilanci e se si considerano le potenzialità di crescita di alcune controllate come, ad esempio, YouTube”. Fra i titoli che mostrano possibilità di crescita del prezzo in Borsa l’analista di Morningstar segnala HP e Tencent Holdings.
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