Le Borse fanno fiorire nuove occasioni di investimento tra i telefonici europei. Le società del comparto attive nel Vecchio continente hanno ceduto negli ultimi tre mesi oltre il 5% (rendimento dell’indice MSCI Telecom/Europe 10/40 in euro al 5 settembre 2017) è questo ha fatto scivolare il rapporto Prezzo/Fair value medio dei titoli coperti dall’analisi Morningstar a 0,96 dai massimi di 1,15 di metà giugno.
Il moat di BT è nella rete
Tra le azioni del settore che riescono a combinare una valutazione di mercato conveniente e un Moat elevato ci sono British Telecom Group (BT) e Orange. La prima può contare sulla rete telefonica più estesa del paese. Questo asset le permette di raggiungere l’intera popolazione e costringe gli altri competitor al pagamento di commissioni per l’utilizzo della sua infrastruttura. Inoltre, grazie all'acquisizione di EE BT è diventato l’unico operatore integrato del paese, in grado di proporre un’offerta completa di servizi che vanno dalla rete fissa alla pay TV, passando per quelli legati al mobile e alla banda larga.
Le previsioni degli analisti indicano per i prossimi cinque anni una crescita media del fatturato attorno al 2%, spinta soprattutto dalle entrate derivanti dal segmento banda larga, e margini di profitto in ascesa grazie all’importante opera di razionalizzazione dei costi operativi e a un mix di prodotti nel quale il peso dei servizi a più alto valore aggiunto (pay TV e banda larga) sarà sempre più rilevante.
Il fair value di BT è pari a 3,70 sterline (report aggiornato al 15 agosto 2017) ma al momento il titolo è scambiato a un tasso di sconto del 20%. Le azioni del gruppo telefonico sono molto interessanti anche in ottica dividendo: il management della società ha infatti ha costantemente aumentato la cedola negli ultimi sei anni e ha pianificato di aumentarla del 10% nel 2017.
Orange più completa dopo l'ultima M&A
Orange è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore grazie alla sua leadership in Francia e Polonia dove è il primo operatore nei segmenti di rete fissa, banda larga e mobile. Questo le permette di ammortizzare i costi fissi e di realizzare margini di profitto superiori alla media (Economic moat).
“Orange sta investendo molto nel potenziamento della sua rete mobile, in particolare quella 4G, e di quella Internet al fine di attrarre nuovi clienti in segmenti di prodotto a maggior valore aggiunto e siano convinti che il gruppo transalpino riuscirà a sfruttare al meglio il passaggio alle nuove tecnologie emergendo come l’operatore in grado di offrire la miglior offerta integrata di servizi telecom”, dice Allan C. Nichols di Morningstar.
“Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo un progresso medio dei ricavi del 2% e un’espansione del margine Ebit dall’attuale 13% al 18% nel 2021 e stimiamo un fair value pari a 17 euro” (report aggiornato al nove agosto 2017).
Rapporto Prezzo/Fair value medio settore telecom
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