Dopo la dinamica crescita del primo semestre, ad agosto la domanda di Exchange traded fund (Etf) europei è sensibilmente diminuita. Secondo le stime Morningstar, i flussi netti sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, il livello più basso in un mese da settembre 2016. Le ragioni sono diverse: le sottoscrizioni nette di Etf azionari sono ai minimi degli ultimi undici mesi, quelle degli obbligazionari sono state sottotono come a luglio e i prodotti specializzati sulle materie prime hanno subito riscatti netti (non accadeva da otto mesi). Anche gli strumenti monetari hanno chiuso agosto con il segno meno.
Nonostante l’effetto negativo dei mercati azionari e obbligazionari, il patrimonio è leggermente salito, da 613 a 615 miliardi nel periodo considerato.
Sorpresa a Wall Street
Gli Etf azionari Usa large cap blend sono quelli che hanno ottenuto i maggiori flussi netti, in controtendenza rispetto al resto dell’anno che è stato caratterizzato dalla preferenza degli investitori per i replicanti sulle Borse europee. Ad agosto è proseguita la fase positiva per gli strumenti specializzati sul settore finanziario, in particolare quello europeo, a significare un certo ottimismo sulle prospettive di crescita dell’area.
I mercati emergenti continuano ad attrarre flussi di capitali, ma in misura minore rispetto ai mesi scorsi. Di fatto, ad agosto la maggior parte della raccolta è andata su un unico strumento Amundi Etf Msci Emerging markets (+370 milioni).
Fuori dalle materie prime
Gli Etp sulle commodity hanno sofferto i più alti deflussi ad agosto. In particolare sono stati penalizzati i prodotti sul petrolio Brent e Wti di Etf Securities. Per la prima volta da ottobre 2016, gli Etf azionari sull’Eurozona hanno chiuso con il segno meno, così come quelli sull’equity globale.
Chi sale e chi scende
Tra gli emittenti, iShares è la società che ha avuto i più alti flussi netti (2 miliardi), anche se in misura minore rispetto a luglio. Bnp Paribas è seconda con un grande distacco (+390 milioni) e Ubs è terza (+373 milioni). Quest’ultima è la società che ha registrato il più alto tasso di crescita organica da inizio anno in Europa (+30%) tra gli operatori di medie e grandi dimensioni.
Etf Securities è il provider più penalizzato dai deflussi ad agosto, a causa della sua specializzazione sulle materie prime. I riscatti sono stati superiori alle sottoscrizioni anche per Xtrackers e Amundi.
Deflussi dagli Strategic beta
Tra gli Strategic beta, comunemente noti come smart beta, le principali tipologie hanno registrato flussi netti negativi: -42 milioni i comparti return-oriented e -12 milioni i risk-oriented. Questi ultimi hanno perso il 27,4% dei loro asset negli ultimi dodici mesi.
Morningstar calcola i flussi netti stimati (Estimated net flow) come differenza tra patrimonio finale ed iniziale nel periodo considerato, dedotta la componente di mercato. L’universo comprende i fondi aperti, esclusi i fondi di fondi, i monetari, gli Etf e i feeder.
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