La gestione dei servizi idrici, oltre a rappresentare una sfida importante per le generazioni future, è anche e soprattutto un’opportunità per gli investitori di oggi. A confermarlo, c’è pure la performance dell’indice S&P Global Water NR, che ha guadagnato negli ultimi cinque anni il 13,3% annualizzato (dati in euro al 21 settembre 2017). D’altronde, non è un caso se il settore dell’“oro blu” è ormai costantemente sul podio degli Etf più cliccati sul sito di Morningstar da oltre due anni a questa parte.
Evoluzione dell’indice S&P Global Water NR a cinque anni
Dati in euro al 21 settembre 2017
Fonte: Morningstar Direct
L’acqua non può essere considerata una materia prima come le altre, esauribili ma comunque sostituibili. Con il cambiamento climatico, l’aumento della popolazione e la trasformazione dello stile di vita in molti paesi emergenti, l’attenzione verso questo settore è costantemente aumentata nel corso degli anni, proprio perché la preservazione delle risorse idriche sarà una delle sfide fondamentali di questo secolo.
Secondo le ultime stime, il consumo idrico mondiale è cresciuto di nove volte dal 1900 ad oggi. Le Nazioni Unite prevedono che entro il 2050 la domanda d’acqua potabile sarà raddoppiata, a fronte di un aumento della popolazione del 40%. Oltre alla domanda dal settore agricolo, attualmente responsabile del 70% delle estrazioni di acqua nel mondo, è previsto un forte aumento della domanda idrica legata alla produzione industriale ed energetica, oltre all’intensificazione dell’urbanizzazione.
A causa delle difficoltà di trasporto e accessibilità, con l’incremento demografico, l’offerta e la domanda d’acqua diventeranno più squilibrate tra regioni, in sfavore delle zone aride. Per questo la gestione delle fonti idriche e la distribuzione equilibrata ed efficiente dell’acqua sarà un’attività sempre più importante nel futuro, specialmente nei paesi in via di sviluppo.
Col passare del tempo, la crescita sarà probabilmente guidata da progetti di desalinizzazione dell’acqua marina e dal riutilizzo dell’acqua. Perciò i progressi tecnologici e gli investimenti infrastrutturali giocheranno un ruolo centrale nello sviluppo del settore idrico.
L’offerta europea
Per gli investitori del Vecchio continente, sono disponibili solo due Exchange traded fund che offrono un’esposizione al settore idrico, entrambi quotati su Borsa Italiana.
Tra questi, l’iShares Global Water UCITS ETF USD (Dist) è coperto dalla ricercar Morningstar e ottiene il rating Bronze. Il fondo utilizza la replica fisica completa per tracciare lo S&P Global Water Index, il quale offre esposizione a 50 società coinvolte nel settore idrico in tutto il mondo. Al fine di fornire un’esposizione equilibrata, l’indice è equamente distribuito tra servizi idrici e infrastrutture. Le aziende con attività legate all'acqua come loro competenza di base sono ponderate in base alla loro capitalizzazione di mercato. Le società multinazionali con un'esposizione significativa alle imprese connesse con l'acqua, invece, sono ponderate solo a metà della loro capitalizzazione di mercato. Inoltre, l’esposizione massima su una società è limitata al 10%.
iShares può effettuare attività di prestito di titoli per generare ricavi aggiuntivi. Queste entrate possono parzialmente compensare il Ter (Total expense ratio), il quale è diviso 62,5/37,5 tra il fondo e BlackRock. Le spese correnti sono pari allo 0,65%, molto al di sotto della media di categoria (2,01%).
Il Lyxor World Water UCITS ETF D-EUR (EUR), invece, replica l’indice World Water CW, che offre esposizione alle 20 società idriche più grosse al mondo. È un benchmark ponderato per la capitalizzazione di mercato con un tetto del 10% per singolo titolo. Lyxor utilizza la replica sintetica (attraverso un contratto swap) e l’obiettivo di tracking error (differenza tra Etf e indice) calcolato su un periodo di 52 settimane è inferiore all'1%. Le spese correnti sono dello 0,60%.
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