VIDEO: Strategic beta in cerca di performance

L’approccio “value”, la ricerca della qualità e dei dividendi sono le principali strategie utilizzate dai prodotti “smart” orientati al rendimento.

Valerio Baselli 17/10/2017 | 09:50
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Valerio Baselli: Dopo aver introdotto i fondi strategic beta attraverso una panoramica del mercato e della nostra classificazione, entriamo oggi un po’ più in profondità e parliamo della categoria di prodotti strategici cha ha in assoluto raccolto di più nell’ultimo anno: quelli orientati al rendimento.

In particolare ci sono tre approcci che riscuotono successo: le strategie value, quelle che si basano sulla qualità fondamentale e infine quelle esposte ai dividendi.

Partiamo dalla prima. Il value investing, reso famoso da Warren Buffet, consiste nell’identificare quei titoli sottovalutati dal mercato con multipli depressi, nella speranza che con il tempo recuperino il loro valore reale producendo rendimenti superiori al mercato. Ora, il giusto valore di un titolo, quello che in Morningstar chiamiamo fair value, è determinato usando diversi elementi, come il price to book, cioè il rapporto tra la capitalizzazione di mercato e il patrimonio netto di una società, oppure il rapporto tra prezzo e utile per azione atteso. Questo approccio è per sua natura ciclico, può sottoperformare per lunghi periodi, e di solito dà il meglio di sé in momenti di espansione economica.

Poi ci sono le strategie focalizzate sulla qualità, che puntano su aziende con un modello di business consolidato, un vantaggio competitivo sostenibile, un livello stabile di profittabilità e bilanci sani. Questi benchmark selezionano i titoli sulla base di indicatori quali il return on equity (reddittività del capitale proprio) o altre misure sulla salute finanziaria di un’azienda. Morningstar invece utilizza un altro parametro, l’Economic moat, che indica un vantaggio competitivo sostenibile in grado di proteggere i profitti dalla concorrenza. Anche in questo caso, gli approcci qualitativi sono ciclici, vivono periodi di alti e di bassi, ma, al contrario dell’approccio value, tendono a ben performare in periodi di ribassi o in momenti di panico.

Chiudiamo con le strategie forse più popolari in questo momento, quelle incentrate sui dividendi, il che non è una sorpresa dato il contesto di tassi ai minimi storici in cui ci troviamo. Anche in questo caso bisogna stare attenti, perché questo tipo di fondi presenta strategie spesso molto diverse tra loro, che possono portare a profili di rischio differenti. La cosa più importante è evitare la cosiddetta “trappola del dividendo”, cioè investire in aziende di bassa qualità che però presentano un dividend yield elevato, ma molto probabilmente non sostenibile. Una possibile soluzione a questo noto problema, ad esempio, è scegliere un indice che seleziona le società che presentano una crescita costante nei propri dividendi.

Per guardare il video Cosa sono i fondi Strategic betaclicca qui.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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