Biotech ancora a sconto nonostante la buona performance sui listini. Il segmento a livello globale ha guadagnato il 16% circa da inizio anno (in dollari Usa al 30 ottobre 2017), superando il settore healthcare che si è fermato a +15%. Il comparto delle biotecnologie, più volatile, non è riuscito a colmare il gap accumulato negli ultimi tre anni e ora continua a essere scambiato sul mercato a un rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) medio di 0,90 (Figura 1).
Numerosi sono i titoli che al momento presentano valutazioni convenienti, ma Shire e Biomarin Pharmaceutical abbinano una posizione di vantaggio competitivo (Economic moat) a un basso rapporto P/FV.
Crescita media del 10% per Shire
Grazie a un focus sul segmento delle malattie rare Shire riesce a generare margini di profitto superiori alla media. “Il controllo di un mercato di piccole dimensioni, ma profittevole, crea un ostacolo alla concorrenza. I nuovi potenziali competitor sono scoraggiati dal fatto che le limitate dimensioni del segmento non permettano di mantenere una gestione economicamente profittevole”, dice Karen Andersen di Morningstar.
“Il gruppo può vantare un portafoglio ben diversificato di farmaci e grazie all’acquisizione di Baxalta promette di crescere anche nel segmento dell’immunologia. Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una progresso medio del fatturato del 10%, grazie alla buona performance dei farmaci nei comparti dell’immunologia e delle malattie genetiche, mentre il taglio dei costi dovrebbe far salire il margine Ebitda dall’attuale 28% al 43%”. Sulla base di queste aspettative la stima del fair value è pari a 55 sterline (report aggiornato al 27 ottobre 2017).
Biomarin nel mirino delle big
I prodotti di Biomarin Pharmaceutical (BMRN) godono di un vero e proprio monopolio di fatto nella cura di alcune malattie genetiche. I farmaci per queste patologie richiedono un lungo iter per la loro approvazione, condizione che crea una barriera all’ingresso per i nuovi competitor e che garantisce a BMRN una posizione di vantaggio all’interno del settore.
“L’azienda non è ancora profittevole, ma prevediamo che nei prossimi cinque anni il fatturato possa crescere a un tasso medio del 19% e che il margine operativo salga fino al 27% nel 2020. Inoltre, il portafoglio di Biomarin è in rapida espansione e questo potrebbe renderla oggetto di acquisizione da parte di una delle big del pharma. Un’operazione che farebbe lievitare le sue quotazioni di mercato”, aggiunge Andersen. Sulla base di queste previsioni la stima del fair value è di 55 sterline (report pubblicato in data 2 agosto 2017), valutazione che vale a Biomarin un rating Morningstar di quattro stelle.
Figura 1: Rapporto Prezzo/Fair value segmento biotecnologici
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