I consumer cyclical hanno ancora del potenziale inespresso. Il settore ha avuto un andamento in linea con quello del mercato (Figura 1, indici Msci World vs Msci World/Consumer discretionary,in dollari Usa), ma nonostante questo è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value medio di 0,97 (aggiornamento al 10/11/2017). All’interno del comparto è il segmento dei produttori di abbigliamento quello che al momento presenta le valutazioni più convenienti (Figura 2, rapporto medio P/FV segmento apparel manufacturer) e, tra questi, i grandi marchi dello sportswear Nike, Under Armour e Hanesbrands, secondo gli analisti di Morningstar, rappresentano le migliori occasioni di investimento.
Figura 1: Indice Msci World vs Msci World/Consumer discretionary (in dollari Usa)
Figura 2: Rapporto medio P/FV segmento apparel manufacturer
Le occasioni di investimento
I tre produttori americani possono vantare una posizione di vantaggio rispetto ai competitor e, in seguito al loro negativo andamento in Borsa negli ultimi tre mesi, sono scambiati a sconto rispetto al loro fair value (Figura 3).
Hanesbrands ha ceduto quasi il 20% negli ultimi 90 giorni (in dollari Usa al 10 novembre 2017) e ora è scambiata a un rapporto P/FV di 0,62. Il Moat dell’azienda è frutto di un portafoglio marchi di assoluto valore (come Champion, College Apparel e Just My Size), del controllo della catena dei fornitori e delle elevate economie di scala. In questo modo riesce a ricavare mark-up elevati sui prodotti e dunque a mantenere margini di profitto superiori alla media.
“I dati del terzo trimestre hanno mostrato una forte crescita del segmento online e dei mercati internazionali, a dimostrazione che la strategia di puntare su nuovi canali di vendita e sulla categoria di prodotti ad alto valore aggiunto sta dando i suoi frutti”, dice Bridget Weishaar analista azionaria di Morningstar. “Le nostre previsioni per i prossimi cinque anni indicano una crescita media del fatturato del 3% e un’espansione del margine operativo di 200 punti base” (report aggiornato al 31 ottobre 2017).
Nello stesso periodo Under Armour ha registrato un passivo ancora più ampio, cedendo oltre il 35% (in dollari Usa al 10 novembre 2017). L’azienda americana sta investendo nella costruzione di una sua rete vendite anche fuori dai confini nazionali e nello sviluppo di nuove categorie di prodotto. Queste scelte, dicono gli analisti, impatteranno negativamente nel breve periodo sui margini di profitto, ma costituiranno nel medio/lungo termine degli importanti driver di crescita sia del fatturato che della redditività del gruppo. Al momento il titolo è scambiato attorno ai 12 dollari, a un tasso di sconto di oltre il 40% rispetto al fair value di 19,50 dollari (report aggiornato al 6 settembre 2017).
Nike è il leader indiscusso del settore grazie a un fatturato di oltre 30 miliardi di dollari. Il suo marchio è uno dei più famosi al mondo e la ricerca tecnologica apportata ai prodotti e le numerose sponsorizzazioni in molte discipline sportive contribuiscono ad alimentarne il valore e la riconoscibilità tra i consumatori, i quali sono disposti a pagare premium price generosi. “Il gruppo americano ha enormi potenzialità di crescita a livello globale - in particolar modo nei mercati emergenti - che crediamo sarà in grado di sfruttare grazie ai suoi nuovi investimenti nella rete di negozi monobrand e nel canale online”, dice Michael Wong di Morningstar. “Per i prossimi cinque anni ci aspettiamo un progresso medio dei ricavi dell’8%, ma il mercato sconta il titolo del 15% rispetto al fair value che è pari a 66 dollari” (report aggiornato al due novembre 2017).
Figura 3:Rendimento a 3 mesi di Nike, Under Armour e Hanesbrans
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