Petrolio, grano, argento, oro, pancetta di maiale, succo d’arancia, cacao. Tutte commodity molto diverse fra loro, che possono essere utilizzate come asset class alternativa. Con un’avvertenza: “Questi strumenti di solito devono formare una piccola parte di un portafoglio più ampio e l’investitore deve sapere che le risorse naturali sono state uno dei settori più volatili degli ultimi anni”, spiega Fatima Khizou, fund analyst di Morningstar.
I vantaggi di un investimento in commodity sono, sostanzialmente, due.
1) Protezione contro l’inflazione. I prezzi delle materie prime possono trarre beneficio da periodi inattesi di inflazione, mentre le valutazioni di azioni e bond posso soffrire (a causa degli effetti principalmente sui flussi di cassa). La crescita delle valutazioni delle materie prime, invece, è la causa principale dell’aumento del costo della vita, per cui i due fattori viaggiano in coppia.
2) Diversificazione. Chi investe in commodity è esposto anche all’andamento dei future sulle materie prime. La variazione delle valutazioni di questo asset riflette il mutare delle attese del mercato per quanto riguarda la domanda e l’offerta delle commodity. Elementi come una tempesta in un’area agricola o uno sciopero dei minatori in un sito estrattivo, invece, hanno un effetto quasi nullo sull’andamento del mercato azionario o obbligazionario.
Le categorie delle commodity
Come si può muovere un investitore su questi asset? Morningstar in Italia ha diverse categorie che si occupano di commodity. Due (Materie Prime Agricoltura e Materie prime generiche, in realtà entrambe poco popolate a causa della penuria di strumenti di questo tipo venduti nella Penisola) investono prevalentemente in strumenti finanziari derivati. Nel secondo caso si tratta di portafogli esposti a future su diverse materie prime.
C’è poi una pattuglia di segmenti dedicati all’equity legato alle commodity: Agricoltura, Risorse naturali, Energia, e Metalli preziosi. Chi cerca un’esposizione alle diverse materie prime - e quindi una maggiore diversificazione - può scandagliare il gruppo dedicato ai fondi raccolti nella voce Risorse naturali. Qui sono presenti due strumenti con Analyst rating positivo.
BGF World Mining C2 (Silver, Morningstar rating: due stelle). “Il processo di investimento del fondo parte dal calcolo dei prezzi delle commodity e delle aziende”, spiega un report del 21 giugno 2016 firmato da Khizou. “Il team di gestione cerca di identificare i driver del prezzo di ogni commodity per tentare di prevedere una tendenza per le società che lavorano nei diversi settori delle materie prime. Questa analisi è completata da uno studio bottom-up che è cruciale per il processo. I gestori guardano più di mille società ogni anno. Si concentrano su quelle di migliore qualità che producono ai costi più bassi e che, secondo loro, non sono adeguatamente valutate dal mercato”.
JPM Global Natural Resources D (acc) EUR (Bronze, due stelle). “Il gestore cerca di sovraperformare il benchmark nel lungo periodo investendo nei produttori di risorse che abbiano una piccola o media capitalizzazione e che mostrino buone capacità di crescita” dice Khizou in un report del 3 maggio 2017. “Le azioni prima di entrare in portafoglio devono superare una serie di esami. Il primo è capire se vale la pena immobilizzare una parte del capitale del fondo in quel tipo di investimento. La società, inoltre, deve avere bilanci solidi e bravi amministratori che sappiano portare avanti la strategia aziendale. Quando questi criteri sono soddisfatti il gestore inizia l’analisi del prezzo per capire se la società è o non è correttamente valutata dal mercato. In questa fase vengono anche presi in considerazione i rischi geopolitici delle aree in cui la società lavora”.
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