Campbell Soup e HPE perdono il treno di Wall Street. Nell’ultima settimana i listini newyorkesi hanno guadagnato un altro punto percentuale (indice Morningstar US Market in dollari), ritoccando ancora una volta i massimi storici, mentre i due titoli hanno ceduto rispettivamente il 7,4% e il 2,63 della loro capitalizzazione di mercato (in dollari). I passivi registrati hanno pesato sul loro rapporto Prezzo/Fair value producendo l’upgrade nel Morningstar rating da tre a quattro stelle.
Campbell, nuovi investimenti per risollevare il brand
Nel caso di Campbell Soup il trend negativo dura ormai da tempo. Da inizio anno, infatti, le azioni del gruppo statunitense leader nell’industria delle zuppe hanno ceduto oltre il 20% a causa di alcuni passi falsi nella gestione e della crescente concorrenza nel settore. Recentemente l’azienda ha dovuto ritirare dal mercato uno dei suoi prodotti e il management ha confermato la difficoltà ad assicurarsi le posizioni migliori negli scaffali dei supermercati americani. Gli analisti di Morningstar restano fiduciosi nella capacità di Campbell di mantenere la sua posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore e di risollevare le vendite grazie a nuovi investimenti nello sviluppo del prodotto e nel marketing.
“Il brand Campbell è di grande valore per i consumatori americani e questo permette all’azienda di applicare mark-up elevati sui prezzi di vendita. Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che il gruppo destini circa l’8% dei ricavi nella promozione e nello sviluppo dei nuovi prodotti e che questi investimenti spingano la crescita del fatturato a un ritmo del 2%” (report aggiornato al 22 novembre 2017), dice Erin Lash.
Cambio al timone di HPE
Le vendite sul titolo HPE sono state invece prodotte dal cambio al vertice dell’azienda con Meg Whitman che il prossimo febbraio lascerà la carica di Ad a favore dell’attuale presidente del gruppo Antonio Neri. “Sebbene crediamo che sarà difficile rimpiazzare un amministratore con la grande conoscenza del settore come Whitman, siamo altresì fiduciosi che Neri, il quale ha un forte background nel campo delle tecnologie, riuscirà a porre maggior attenzione sui temi dell’innovazione e dello sviluppo del prodotto” (report aggiornato al 21 novembre 2017), dice Ilya Kundozerov di Morningstar.
Nonostante i risultati del primo trimestre dell’esercizio 2018 siano stati leggermente al di sotto delle attese, il management ha confermato gli obiettivi legati all’utile di esercizio di fine anno (nella forchetta tra 1,15 e 1,25 dollari per azione). Inoltre, il piano di ristrutturazione aziendale è arrivato nella sua fase finale e sono previsti nuovi risparmi in termini di costo che promettono di far salire ulteriormente i margini di profitto nei prossimi anni.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.