Chipotle (CMG) e Domino’s Pizza Enterprises restano fuori dal rally della ristorazione. Da inizio anno l’industria ha guadagnato oltre il 20% ma le due società, al contrario, hanno registrato passivi di poco inferiori al 30%. Nonostante i recenti passi falsi, gli analisti di Morningstar confermano per entrambe la presenza di una forte posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore e mantengono ferme le stime dei fair value.
Chipotle cerca di riparare ai danni d'immagine
CMG ha sofferto un significativo calo delle vendite a causa di problemi legati alla sicurezza dei suoi prodotti. Alcuni incidenti hanno incrinato l’immagine del brand e questo si è tradotto in un minor traffico nei ristoranti della catena. “Il gruppo americano ha puntato da sempre sulla genuinità del cibo offerto e le recenti vicissitudini lo obbligano a stanziare importanti investimenti nel marketing e nell’implementazione di nuovi protocolli di sicurezza. Nonostante questo, Chipotle riesce a mantenere alta la redditività dei suoi punti vendita e siamo convinti che riuscirà a sfruttare la crescita dei consumi nel segmento dei ristoranti fast-casual”, dice R.J. Hottovy, analista di Morningstar.
“Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita media del fatturato del 10% e un’espansione del margine operativo di 1200 punti base e stimiamo un fair value pari a 350 dollari” (report aggiornato al 25 ottobre 2017).
Domino's punta sull'Europa
Il titolo Domino’s Pizza ha avuto fino ad ora un anno molto negativo in Borsa, anche se i risultati delle trimestrali raccontano un’altra storia: nei primi tre mesi dell’esercizio del 2018 la crescita organica del gruppo (al netto di acquisizioni e dell’apertura di nuovi punti vendita) è stata dell’8,5% e ha spinto il management ad alzare le previsioni per fine anno indicando una forchetta tra il 6% e l’8%.
Il principale driver della crescita futura sarà il Vecchio continente, mercato che, insieme al Giappone, è ancora scarsamente sfruttato e che promette di regalare grosse soddisfazioni. Inoltre, l’azienda sta progressivamente introducendo nei suoi punti vendita la possibilità di fare ordinazioni attraverso supporti digitali. Questo avrà un impatto positivo sui costi di gestione e di conseguenza sui margini di profitto. La stima del fair value è pari a 53 dollari australiani, circa il 12% più alta rispetto alle attuali quotazioni di mercato (report aggiornato all’otto novembre 2017).
Rapporto medio Prezzo/Fair value industria della ristorazione
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