Il giro del mondo in un portafoglio.

Le società globali che hanno una forte presenza sui mercati emergenti e su quelli sviluppati possono dare una spinta al portafoglio e un’esposizione a blue chip interessanti. A patto però di muoversi entro determinati paletti.  

Dan Kemp 19/12/2017 | 11:59
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Molte persone pensano all’investimento globale in equity come a un modo per diversificare o come un’opportunità per ottenere migliori rendimenti. Individuando le regioni che crescono di più sono covinti di poter dare una spinta ai loro portafogli. Cercando i nomi più famosi, come ad esempio Amazon, Google e Apple, sono anche convinti di avere una buona esposizione alle blue chip.

Alla base di questa decisione c’è la volontà di ottenere migliori risultati rispetto a un investimento locale. Le azioni globali, quindi, sono un modo per riempire il portafoglio con asset che offrono un buon profilo di rischio e rendimento. In questo contesto è importante avere dei paletti all’interno dei quali muoversi che consentano di avere un approccio olistico alle opportunità. I rendimenti futuri sono il risultato sia dei flussi di cassa generati che del prezzo pagato per ottenerli. Quindi ogni ragionamento deve tenere conto di questi due elementi. Per fare questo può essere utile strutturare la strategia basandosi su quattro pilastri, che poi sono gli stessi che utilizziamo a MIM quando pensiamo alla nostra allocation.

Valutazione assoluta
Un investitore vuole una chiara immagine delle valutazioni, fra cui la misura di quanto un asset può dare in un determinato orizzonte temporale (di solito 10 anni o più).

Valutazione relativa
Un investitore deve capire bene le valutazioni e compararle con quelle di altri mercati.

Prospettiva contrarian
Un investitore deve capire se le attese del mercato, le posizioni e il sentiment vanno con la corrente o in senso contrario. Gli operatori potrebbero volere investimenti che non sono i favoriti, visto che le migliori opportunità sono in settori poco amati o fra società che hanno dato cattive notizie, ma i cui fondamentali restano forti.

Rischi fondamentali
Un investitore deve capire chiaramente quali sono i diversi e possibili scenari e i rischi che possono portare a fare degli errori in un determinato orizzonte temporale.
L’idea centrale è quella di avere una visioni indipendente e olistica dei rendimenti ottenibili alla luce di determinati rischi. In questo modo si può cercare di capire se l’attuale fase Toro assomiglia alle bolle finanziarie che si sono viste in passato.

Che cosa accomuna le fasi Bull

Elementi comportamentali
E’ nella natura umana ragionare sui recenti trend e seguirli creando quella che viene definita esuberanza irrazionale che, a sua volta, porta a lunghe fasi di rialzo e di ribasso. Questi elementi comportamentali sono difficili da superare, ma danno un’idea della ciclicità degli investimenti.

Salite cicliche
Questi elementi comportano una eccessiva sicurezza da parte degli investitori. Di solito nelle fasi Toro ci sono fattori come la crescita economica, il calo della disoccupazione e l’aumento della fiducia dei consumatori che si sovrappongono a fattori come l’incremento dei margini di profitto e del Roe.

Valutazioni troppo calde
La crescita dei prezzi tende a superare ogni ragionevole previsione di miglioramento dei fondamentali. Questo può diventare un problema nel momento in cui l’ottimismo inizia a diminuire. Nella fase attuale di crescita degli indici le valutazioni appaiono tirate e vanno lette in prospettiva.

I mercati sviluppati hanno corso del 232% dal momento più basso della crisi finanziaria del 2009 mentre i mercati emergenti hanno fatto segnare +187%. Nello stesso periodo i ricavi delle società globali sono cresciuti del 4%, i profitti sono saliti del 22% e i dividendi del 43%.

Cosa caratterizza l’attuale fase Toro


Dalla crisi del credito del 2008 e dal fallimento di alcune grandi banche, gli istituti centrali sono intervenuti per dare una mano all’economia. Non ci sono precedenti per interventi di questa portata e gli effetti sono ancora sconosciuti.

Brexit
A livello domestico gli investitori stanno subendo la pressione del maggior cambiamento del Regno Unito dai tempi della Seconda guerra mondiale. Anche in questo caso le conseguenze per gli investitori sono tutte da verificare e bisogna incorporare questa incertezza nei fondamentali delle aziende. Chi investe dall’estero deve fare particolarmente attenzione ai movimenti delle valute.

Crescita della tecnologia
Il settore è cresciuto del 40% da inizio anno e del 370% da marzo del 2009. Con l’aumento dello shopping online e viste le prospettive di sviluppo dell’intelligenza artificiale, gli investitori voglio prendere la loro fetta di profitti. L’elemento curioso è che ora queste società, a differenza degli anni ’90, sono considerati asset difensivi mentre allora erano solo speculativi. La verità è che nessuno sa dove possono andare questi titoli. Quello che sappiamo è che sembrano costosi.

Donald Trump
Ci sono stati presidenti controversi, ma Trump è diverso. Molti vedono la sua retorica come un elemento di cambiamento. La verità è che è difficile fare previsioni politiche e questo elemento non deve essere preso in considerazione nell’analisi dell’equity globale.

Crearsi una visione sul global equity


Letta con gli occhiali dei fondametali di lungo periodo l’attuale fase Toro ha elementi simili a quelli di altri periodi di corsa dei listini. Mentre molti mercati viaggiano oltre le loro valutazioni fondamentali è importante ricordare che il rischio non è costante, ma aumenta con il crescere delle quotazioni. Per questo è importante essere prudenti.

Ci sono sicuramente sacche di opportunità, ma per sfruttarle occorre controllare i propri istinti comportamentali e non farsi influenzare dalle voci quando si decide di avere un approccio contrarian. In generale, il consiglio quando si ha a che fare con l’equity globale è sempre quello di farsi una domanda: i cambiamenti che incontreremo possono aumentare le possibilità di arrivare ai propri obiettivi di lungo periodo?

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Dan Kemp

Dan Kemp  is Chief Investment Officer, Morningstar Investment Management EMEA

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