Engie continua ad annunciare la risalita del fatturato dal 2014, ma questa volta la promessa, secondo gli analisti di Morningstar, sembra credibile. “Ci aspettiamo che le materie prime smetteranno di avere un impatto negativo sui risultati del gruppo poiché l’eventuale risalita delle quotazioni del petrolio e del gas sarà compensata dalla contrazione dei costi della produzione dell'energia e dal progressivo miglioramento delle tariffe”, spiega Tancrede Fulop analista azionario di Morningstar.
“Inoltre, le attività in Belgio e Brasile beneficeranno del miglioramento del mercato dell’energia in entrambi i paesi. Le nostre previsioni per i prossimi cinque anni indicano una crescita media dell’1% del fatturato e del 5,7% dell’utile per azione che dovrebbero permettere al gruppo di aumentare il dividendo ogni anno del 4%”.
I punti di forza di Engie
Engie è una delle utility europee più diversificate grazie alle sue attività di distribuzione del gas, produzione di energia elettrica, infrastrutture e servizi. Una parte consistente della produzione di energia proviene da attività idroelettriche e nucleari a basso costo che beneficerebbero dell'aumento della domanda regionale e dei prezzi dell'energia. Inoltre, le dimensioni del gruppo e il suo peso politico gli garantiscono l’accesso a opportunità di investimento in tutto il mondo. Il titolo è scambiato al momento a un tasso di sconto del 15% circa rispetto al fair value di 16,30 euro ed è valutato con un rating Morningstar di quattro stelle (report aggiornato al sette dicembre 2017).
Duke completa la transizione
Duke Energy ha completato il processo di transizione del suo business verso attività regolamentate legate alla distribuzione di energia. Inoltre, la possibilità di operare in regime di monopolio naturale negli stati del Sud Carolina, Nord Carolina e della Florida garantisce all’utility statunitense rendimenti del capitale superiori alla media.
“Nel periodo 2017-2021 ci aspettiamo che il management stanzi complessivamente una spesa per investimenti di oltre 40 miliardi di dollari che saranno destinati alla modernizzazione della rete, al segmento delle energie rinnovabili e nelle infrastrutture per il gas naturale. Questo dovrebbe spingere la crescita degli utili societari a un ritmo annuo del 6% e di conseguenza continuare a garantire un generoso dividend yield”, dice Andrew Bischof analista azionario di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni prevediamo un progresso medio dei ricavi del 5%, ma il titolo resta scontato del 10% rispetto al fair value di 87 dollari” (report aggiornato all’11 dicembre 2017).
E.ON, le dismissioni creano valore
Le dismissioni di E.ON hanno abbassato il profilo di rischio dell’utility tedesca. Nel 2016 l’azienda ha deciso di vendere le sue quote in Uniper (società attiva nella produzione di energia) e questo ha praticamente azzerato la sua esposizione al mercato delle materie prime, mentre il focus sulle attività regolamentate le garantisce un’alta profittabilità e una buona crescita del fatturato.
“Ci aspettiamo che il reddito operativo salga a quota 3,4 miliardi di euro entro il 2019, da 3,1 miliardi nel 2016, grazie al buon andamento dei segmenti delle reti e delle energie rinnovabili e ipotizziamo anche un aumento del numero di clienti e una leggera espansione dei margini di profitto nel segmento retail”, dice Travis Miller, analista di Morningstar. “L’azienda utilizzerà gli utili e i proventi della vendita di Uniper per ridurre ulteriormente il debito, appesantito dalla chiusura delle centrali nucleari in Germania, e per finanziare il dividendo. La nostra stima del fair value è stata rivista al rialzo, da 11 a 12 euro, anche in considerazione del premio pagato per le azioni di Uniper” (report aggiornato al 17 gennaio 2018).
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