Tre banche italiane sotto la lente

Gli istituti di credito della Penisola pagano la debolezza economica del paese. Intesa Sanpaolo è costosa, mentre Unicredit ha fatto grossi passi avanti nella stabilità finanziaria. Mediobanca è la meno profittevole delle tre, ma è la più conveniente.  

Francesco Lavecchia 30/01/2018 | 15:23
Facebook Twitter LinkedIn

Morningstar rilancia la copertura di Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, ma i giudizi non sono positivi. Nessuna delle tre banche presenta una redditività del capitale elevata (Economic moat) e le valutazioni di mercato risultano poco convenienti.

“Gli istituti di credito italiani hanno il forte handicap della debolezza del sistema bancario del paese: la concorrenza è molto alta e questo comprime i margini di profitto delle aziende, inoltre l’economia è ancora in una fase di debolezza e le elezioni politiche alle porte alzano il rischio politico di una vittoria dei partiti separatisti o populisti”, dice Johann Scholtz analista di Morningstar. 

Unicredit e Intesa a confronto
Le differenze in termini di profittabilità e di crescita tra Unicredit e Intesa Sanpaolo sono minime, in base alle stime degli analisti, ma le preferenze del mercato sembrano premiare la seconda che al momento è scambiata a un Prezzo/Fair value di 1,36. “Unicredit è molto ben posizionata all’interno del settore, ha la capacità di finanziarsi a costi bassi e la sua forte integrazione garantisce ai clienti di poter usufruire di un ampio ventaglio di servizi finanziari e contribuisce a mantenere alto il loro tasso di fedeltà”, prosegue Scholtz.

A differenza di Intesa, Unicredit è scontata del 7% rispetto al fair value di 19 euro, e questo, secondo gli analisti, potrebbe essere ricondotto ai timori del mercato legati al profilo di rischio della seconda. “E’ innegabile che Intesa abbia avuto una gestione finanziaria e patrimoniale migliore, ma Unicredit ha fatto grossi passi in avanti per rafforzare la stabilità del suo bilancio, tanto che se mettessimo a confronto i relativi Texas ratio (rapporto tra crediti insoluti e la somma di capitale sociale e riserve per perdite sui crediti) quest’ultima risulterebbe più solida”, fa notare Scholtz.

Mediobanca è la più conveniente
Mediobanca è leader del mercato italiano dell’investment banking, ma questo non le vale il Moat. Il suo livello di profittabilità, infatti, è basso e difficilmente potrà migliorare in maniera significativa dato che l’obiettivo fissato dal management è inferiore al costo del capitale (la presenza di un Economic moat è segnalata da un livello di redditività del capitale superiore al suo costo di finanziamento e in maniera continuativa nel tempo). Tuttavia, la banca di Piazzetta Cuccia è quella delle tre che presenta il tasso di sconto più elevato grazie a un rapporto P/FV di 0,91 (report pubblicato in data 24 gennaio 2018).  

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Intesa Sanpaolo3,63 EUR-0,93Rating
Mediobanca SpA14,04 EUR0,79
UniCredit SpA38,09 EUR-1,87Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures