Energetici più convenienti dopo lo scivolone degli ultimi tre mesi. La capitalizzazione di mercato del comparto si è ridotta di quasi il 10% (indice Msci Global Energy al 9 febbraio 2018 in dollari), facendo scendere il suo rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) a 0,93. Aumenta il numero di stock scambiate a prezzi favorevoli e gli analisti di Morningstar credono in un rafforzamento dei fondamentali delle aziende del settore (leggi l'analisi di Morningstar).
Diamondback premiata dall'efficienza
L’americana Diamondback, ad esempio, è scambiata a un P/FV di 0,79. L’azienda attiva nel segmento E&P (estrazione e produzione di greggio e gas naturale) si distingue per i costi di produzione inferiori alla media, anche se la dipendenza dei risultati dall’andamento delle materie prime non le garantisce una redditività stabilmente elevata (Economic moat).
“I centri estrattivi di Diamondback sono situati in un’area molto favorevole come quella del Bacino Permiano (Permian Basin, fra il Texas e il New Mexico), che garantisce una buona produzione e margini di profitto estremamente competitivi. Dalla sua IPO nel 2012 l'azienda ha fatto segnare una crescita media della produzione dell'80% e siano convinti che l’attuale ritmo di espansione non sia destinato ad esaurirsi nel breve periodo”, dice Dave Meats di Morningstar. “Il gruppo statunitense si è dimostrato all’avanguardia nell’adozione delle nuove tecnologie di estrazione e questo ci fa ben sperare nella sua capacità di mantenere un livello elevato di efficienza produttiva”.
RSP Permian ha ceduto quasi il 20% nell’ultimo mese e ora è scambiata a un tasso di sconto del 40% rispetto al fair value di 57 dollari (report aggiornato al 25 gennaio 2018). Gli analisti hanno recentemente rivisto al rialzo la loro valutazione sulla base delle nuove previsioni legate alla produzione di greggio e della tenuta dei costi operativi. “Per il 2018 ci aspettiamo un aumento dei volumi di circa il 40% rispetto allo scorso anno che dovrebbe spingere il fatturato a +42% e gli utili d’esercizio a +71%”, dice Dave Meats di Mornigstar.
“Tali previsioni possono sembrare troppo ottimistiche, ma in realtà tengono conto del calo del prezzo del barile in seguito all’aumento della produzione di shale oil. RSP ha il vantaggio di operare in un’area altamente produttiva come il Bacino Permiano, cosa che le permette di essere molto profittevole anche in un contesto di basse quotazioni del petrolio”.
Laredo Petroleum scontata del 20%
Laredo Petroleum ha perso oltre il 20% in Borsa e ora è scambiata a un rapporto Prezzo/Fair value di 0.59 (report aggiornato al 9 gennaio 2018). I centri estrattivi della compagnia petrolifera americana sono concentrati nella parte orientale del Midland Basin (Texas), area che da una parte la penalizza perché non tra le più ricche, ma dall’altra le permette di operare anche attraverso perforazioni laterali in modo da sfruttare al meglio le risorse dei siti e dunque di minimizzare i costi.
Inoltre, il gruppo americano detiene una partecipazione del 49% di Medallion, società attiva nel segmento midstream (trasporto e stoccaggio di greggio e gas naturale) e proprietaria di un gasdotto che si estende per oltre 600 miglia, che gli consente di fare economia sui costi di marketing e gli garantisce una liquidità aggiuntiva utile a sostenere un più alto livello di indebitamento.
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