Nuove occasioni di investimento tra gli asset manager americani. Dopo le perdite accusate nell’ultima settimana borsistica (rispettivamente -4,45% e -1,47%, in dollari), Legg Mason e Cohen & Steers hanno registrato un upgrade nel Morningstar rating (da tre a quattro stelle) e ora vanno a infoltire la schiera di società di gestione scambiate a tassi di sconto interessanti.
Il comparto viene da un trimestre negativo: il successo degli strumenti d’investimento passivi, unito alle deboli performance delle gestioni attive, alle attese per l’aumento dei tassi di interesse negli Usa e alla necessità di ridurre i costi di gestione, hanno alimentato i timori del mercato sulla redditività dell’industria le cui valutazione sono scese progressivamente negli ultimi tre mesi (indice DJ US Asset Manager -10% in dollari) portando il rapporto Prezzo/Fair value a 0,90.
Rapporto Prezzo/Fair value medio settore asset management
Ottimismo sul futuro di Cohen & Steers
“Nonostante il contesto non proprio positivo, continuiamo a essere ottimisti sul futuro di Cohen & Steers. Il gruppo finanziario ha dimostrato nel recente passato di essere in grado di macinare tassi di crescita superiori alla media e il suo focus nella gestione di portafogli equity orientati alla cedola (composti in larga parte da titoli nel settore real estate) e la qualità della sua rete di distribuzione promettono di regalare buone performance anche nel futuro”, dice Greggory Warren analista azionario di Morningstar.
“Cohen & Steers ha chiuso il 2017 con una crescita dell’8,6% dell’attivo gestito (AUM, asset under management), rispetto all’anno precedente, grazie a un aumento del 6,7% dei flussi di capitali in entrata. Questo risultato è uno dei migliori tra gli asset manager americani e ci aspettiamo che per il 2018 il progresso complessivo dell’AUM sia compreso tra il 4% e il 6%. La nostra stima del fair value del titolo è di 45 dollari e vale a Cohen & Steers un rating Morningstar di quattro stelle”.
Per Legg Mason parlano i risultati
In un settore come quello dell’asset management, in cui le società riescono a mantenersi redditizie solo grazie ad alte economie di scala e a valori intangibili come la buona reputazione sul mercato, Legg Mason è stata in grado di costruirsi una solida posizione di vantaggio facendo leva sulle larghe masse di asset gestite (a gennaio 2018 ammontavano a quasi 800 miliardi di dollari), che le consentono di ammortizzare i costi operativi, e sulle buone performance registrate dai suoi fondi. Come testimonia il fatto che il 56%, 62%, 61% e 76% delle sue strategie a lungo termine abbiano sovraperformato la media di categoria rispettivamente a uno, tre, cinque e 10 anni.
“Nel prossimo quinquennio ci aspettiamo una crescita del fatturato del 3%. Il margine operativo salirà dall’attuale 17% al 20% nel 2022 e gli elevati flussi di cassa generati dalla società saranno utilizzati per ridurre l’ammontare del debito, oltre che per finanziare un piano di riacquisto di azioni proprie e la distribuzione di un dividendo per gli azionisti. Sulla base di queste ipotesi la stima del fair value del titolo è pari a 44 dollari”, conclude Warren (report aggiornato al 23 marzo 2018).
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