Il mercato Usa è una bolla che sta per scoppiare? La cosa certa è che, a prescindere dall’angolazione da cui lo si osserva, l’azionario americano appare caro. Resta da capire se sono valutazioni sostenibili. L’indice Morningstar dedicato alla piazza yankee nel 2017 ha segnato (in dollari) +21,5%, mentre in 12 mesi ha guadagnato quasi il 14%.
Indice Morningstar US Market
Dati in dollari aggiornati all'8 maggio 2018
Fonte: Morningstar Direct
“Ma il grafico non è l’unica cosa che mostra come l’azionario stia correndo”, spiega John Rekenthaler, vice president della ricerca di Morningstar. “Anche il rapporto prezzo/utili (price/earning, P/E, Ndr) mostra una situazione in via di surriscaldamento”. In base ai calcoli di Morningstar il P/E dell’indice S&P500 attualmente si colloca a quota 17. Nella primavera del 2017 viaggiava appena sotto 20. Tre anni fa era a 18 e cinque anni fa a 14. “Il livello al quale ci troviamo oggi probabilmente non costituisce ancora una bolla per l’intero mercato”, dice Rekenthaler. “Di sicuro, però, ci sono segmenti che restano degli osservati speciali”.
Hi-tech osservato speciale
Uno di questi è quello tecnologico. L’indice Morningstar Technology in un anno ha guadagnato (in dollari) quasi il 27% e, da inizio 2018, ha segnato +8%.
Indice Morningstar Technology
Dati in dollari aggiornati all'8 maggio 2018
Fonte: Morningstar Direct
“Sono andamenti che potrebbero dare qualche ragione a quelli che parlano di una bolla, almeno per il settore hi-tech”, spiega Rekethaler. “Di sicuro alcuni dei giganti della tecnologia devono far correre il loro business se vogliono giustificare i prezzi che stiamo vendendo. Va anche detto, però, che negli ultimi 15 anni molti hanno sostenuto che società come Apple e Amazon non sarebbero state in grado di viaggiare come l’andamento delle loro azioni lasciava supporre. E si sono sbagliati”. Bisogna poi considerare che la situazione, per quanto riguarda i titoli tecnologici in Borsa, è molto diversa da quella del 2000, quando c’è stato lo scoppio della cosidetta Bolla di Internet. “Certo, oggi le società del settore, in termini di valutazioni, sono care”, dice Rekenthaler. “Ma alcune di loro sono diventate player dominanti nel settore. E’ possibile – e addirittura probabile – che la crescita delle loro attività vada di pari passo con quella del prezzo delle loro azioni, continuando a fare meglio di altri asset di investimento”.
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