Il New York Times di qualche settimana fa ha raccontato la storia di Sylvia Bloom, una segretaria in pensione deceduta lasciando una fortuna di 9,2 milioni di dollari. Un capitale che ha lasciato stupito il suo esecutore testamentario. Nell’articolo si faceva riferimento anche ad altre persone con uno stipendio normale diventate, tuttavia, milionarie. Ad esempio un negoziante del Wisconsin che aveva accumulato 13 milioni e una donna dell’Illinois che viveva in un monolocale ma aveva in banca 7 milioni.
La storia ha colpito la fantasia dei lettori tanto che l’articolo è stato uno di quelli più ricercati fra quelli del quotidiano. Secondo il giornalista Ms Bloom ha accumulato la sua fortuna “osservando astutamente gli investimenti” fatti dallo studio legale per il quale lavorava e “copiando le operazioni di trading”.
Un’opinione contrarian
La mia reazione è stata differente. Mi sono chiesto perché sarei dovuto essere sorpreso. Oltre a essere parsimoniosa la signora Bloom è stata anche longeva. E’ vissuta fino a 96 anni e ha lavorato per 67. Gli investimenti non hanno bisogno di essere ingenti o in asset a forte crescita per diventare redditizi. Basta dargli abbastanza tempo. E due terzi di secolo sono un arco temporale abbastanza lungo.
Ho fatto due calcoli. Sylvia Bloom “è andata in pensione a 96 anni morendo poco dopo, nel 2016”, spiega l’articolo. Per comodità di analisi ho fissato la data del suo pensionamento a fine dicembre 2015 e l’inizio della sua attività lavorativa al primo gennaio 1948. Assumendo che abbia investito costantemente in ognuno di questi 67 anni (e aggiustando le somme per l’inflazione) e considerando l’andamento dell’S&P 500, quanto avrebbe dovuto investire per arrivare alla cifra di 9,2 milioni? Il mio intuito da investitore mi fa rispondere “non così tanto”. Probabilmente una cifra ragionevole per qualcuno con uno stile di vita modesto, senza figli e che per anni ha potuto fare affidamento anche su una seconda entrata (la signora è stata sposata a un pompiere fino al 2002). La prima morale della storia che possiamo trarre è quella sul potere della crescita dei listini, più che sulle capacità di Ms Bloom.
In base ai numeri la segretaria avrebbe dovuto iniziare con un investimento di 652 dollari nel 1948. Per stare dietro al tasso di inflazione nel corso dei decenni il suo contributo sarebbe dovuto diventare di 6.932 nel 2015. Ma grazie alla crescia dei listini l’investimento iniziale ha formato la base della sua fortuna.
Il grafico in basso mostra quale potrebbe essere stato l’investimento fatto dalla signora Bloom nel corso degli anni partendo da quello inziale e tenendo conto dell’inflazione e dell’andamento dell’indice S&P500.
Questo programma ipotetico di investimento sembra ragionevole. Le segretarie senior degli studi legali a New York attualmente (e in media) guadagnano 65mila dollari. La signora viveva in un appartamento con l’affitto bloccato. Sylvia Bloom, inoltre, secondo la descrizione della nipote, dal punto di vista finanziario era molto prudente (senza essere tirchia).
Quando ho mostrato i dati ai miei colleghi mi hanno detto: “Peccato che non ci fossero dei fondi indicizzati nel 1948”. Non è comunque un problema. Oggi la signora potrebbe acquistare un prodotto che replica l’intero mercato. Ma il suo portafoglio, scelto azione per azione, nel corso del tempo è arrivato allo stesso risultato in termini di diversificazione e, probabilmente, anche in termini di costi.
Oggi gli investitori non hanno bisogno di costruirsi un portafoglio poco costoso e diversificato: possono averne uno subito pronto da una delle innumerevoli case di gestione. Non devono nemmeno mostrare l’iniziativa e la costanza della signora Bloom. Oggi basta mettere un paio di crocette su un contratto e una firma in calce. Ma non c’è dubbio che sono pochi i risparmiatori che potrebbero accumulare una fortuna come quella della segretaria. Il mercato difficilmente replicherà, in termini di rendimenti reali, la performance del perido 1948-2015. Chi, poi, investirebbe fino a 96 anni di età? Tuttavia, almeno finché il mercato finanziario resterà in salute, un investitore disciplinato può ragionevolmente sperare di arrivare a buoni risultati. E questo non richiede un miracolo.
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