La falsa partenza del comparto auto nel 2018 apre a nuove opportunità d’investimento. Da inizio anno il settore nel suo complesso ha ceduto il 3% (rendimento dell’indice Msci World/Auto&Components al 28 maggio 2018 in dollari) e ora è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,79. A brillare, in particolar modo, sono le valutazioni delle aziende asiatiche Tata Motor e Great Wall Motor, che da gennaio hanno ceduto rispettivamente il 33% e il 10% (in euro al 28 maggio 2018).
Tata, il mercato domestico promette bene
La casa produttrice indiana è stata penalizzata dai contrastanti numeri delle ultime trimestrali: l’esercizio fiscale del 2018 si è chiuso con aumento dell’utile per azione, salito da 21,93 a 26,45 rupie, ma a deludere sono stati i margini di profitto del segmento Jaguar Land Rover (JLR), in contrazione a seguito degli investimenti nel lancio di nuovi modelli, nell’espansione della capacità produttiva e nei motori elettrici.
“Continuiamo a essere fiduciosi sulle prospettive di crescita future. L’azienda beneficerà della ripresa della domanda del mercato domestico, nel quale le vendite a marchio Tata sono salite del 18% nell'anno fiscale 2018, supportate da un aumento del 21% delle autovetture, da un +17% dei veicoli commerciali e dal +163% delle auto sportive (che però avevano una base di partenza bassa). Il segmento JLR, invece, potrà contare sul recente lancio dei nuovi modelli e prevediamo per l’esercizio 2019 un aumento delle vendite del 3%, 8%, 10% e 12% rispettivamente nel Regno Unito, Europa, Nord America e Cina”, dice Richard Hilgert analista azionario di Morningstar. “Sulla base di queste di queste ipotesi prevediamo un progresso del fatturato a un ritmo medio del 7% nei prossimi cinque anni e un’espansione di circa 400 punti base nel margine Ebit, e stimiamo il fair value del titolo a quota 45 dollari (per l’ADR scambiata sul Nyse)” (report aggiornato al 23 maggio 2018).
Great Wall Motor scontata del 40%
Il titolo Great Wall Motor è scambiato a un tasso di sconto superiore al 40% sul fair value di 13,50 dollari di Hong Kong (report aggiornato al 26 aprile 2018) nonostante l’azienda cinese sia il produttore di ricambi auto più profittevole del Paese grazie a un rendimento medio sul capitale investito del 21% negli ultimi cinque anni (contro un costo di finanziamento del 13% circa).
“I suoi punti di forza sono la preminente posizione sul mercato interno e il controllo dei costi. La strategia di business, inoltre si è dimostrata vincente: invece di combattere testa a testa con concorrenti molto forti nel settore delle berline si è concentrata esclusivamente nel settore dei Suv dove ha sviluppato un formidabile know-how soprattutto per i modelli di gamma medio-bassa e per i pickup”, dice John Hu di Morningstar. “Nel lungo termine potrebbe beneficiare della domanda estera, soprattutto se sarà in grado di far conoscere il valore del suo marchio in mercati come la Russia, il Brasile e il Cile. Mentre sul fronte domestico, un aiuto in più potrebbe arrivare dalla decisione del governo di far utilizzare solo auto cinesi alle istituzioni pubbliche”.
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