Promossi, ma con demerito. NiSource e Diamondback Energy perdono colpi sui listini, ma gli analisti mantengono ferme le loro valutazioni e la contrazione del rapporto Prezzo/Fair value fa scattare per entrambe l’upgrade nel Morningstar rating da tre a quattro stelle.
NiSource sfrutta i vantaggi della riforma fiscale
Dopo la separazione da Columbia Pipeline Group, NiSource è ora a tutti gli effetti una utility nel segmento dell’elettricità e del gas naturale e grazie alla favorevole regolamentazione del settore è riuscita a ricavare elevati rendimenti dagli investimenti fatti negli ultimi anni.
“Nello scorso quinquennio la spesa in conto capitale è cresciuta del 50% ed è andata a finanziare vari programmi di ammodernamento delle rete di distribuzione del gas e dell’energia elettrica. Questi investimenti infrastrutturali dovrebbero garantire a NiSource una solida crescita degli utili operativi e una elevata redditività”, dice Charles Fishman, analista di Morningstar.
“Abbiamo recentemente deciso di alzare il fair value del titolo da 25 a 26 dollari in seguito agli incoraggianti risultati riportati dall’azienda nel primo trimestre. NiSource sembra in grado di sfruttare i vantaggi prodotti dalla riforma fiscale negli Usa e di tradurli in valore per i clienti, in termini di tariffe più competitive e, per gli azionisti, attraverso piani di buy back e distribuzione dei dividendi. Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita media del fatturato del 5% e un’espansione del margine operativo dall’attuale 19% al 22% nel 2022. La cedola staccata dalla società è cresciuta del 9,4% nel 2017 e prevediamo che nei prossimi cinque anni possa continuare a salire a un ritmo compreso tra il 5% e il 7%” (report aggiornato al 24 maggio 2018).
Diamondback Energy al top tra gli energetici
La valutazione di mercato di Diamondback Energy ha seguito negli ultimi tempi il trend negativo del prezzo del petrolio. Il calo delle quotazioni del barile ha ridotto ulteriormente il rapporto Prezzo/Fair value del titolo facendo scattare l’upgrade nel Morningstar rating da tre a quattro stelle.
“Il mercato non valuta il forte posizionamento di Diamondback Energy all’interno del segmento upstreaming del comparto energetico. I siti del gruppo sono molto produttivi e la qualità del gas naturale e del greggio è alta. Questo garantisce un considerevole vantaggio in termini di costo che sta alla base della sua redditività superiore alla media”, dice Dave Meats, analista di Morningstar. “Da quando è sbarcata in Borsa, nel 2012, l'azienda ha realizzato una crescita media della produzione dell'80% e ci aspettiamo che davanti a sè abbia ancora parecchi anni di incrementi a doppia cifra. La società ha anche conquistato una leadership tecnica, essendo stata tra le prime ad adottare pratiche innovative di estrazione di greggio e gas naturale, tuttavia gli investimenti non hanno impattato negativamente sul bilancio che è sempre rimasto in ordine” (report aggiornato al sette giugno 2018).
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.