I fondi italiani cominciano il 2018 da dove avevano finito il 2017, ossia al 14esimo posto, con 2,91 stelle di rating medio equi-ponderato in una classifica che copre 20 Paesi europei. A dirlo è l’ultimo Morningstar European rating analysis on investment funds, lo studio trimestrale curato da Nikolaj Holdt Mikkelsen e Ali Masarwah, che rappresenta una valutazione quantitativa del rendimento aggiustato per il rischio dell’universo dei fondi ed Etf (Exchange traded fund) domiciliati nel Vecchio continente.
Poche le variazioni in testa alla classifica. L’Olanda è prima con un rating medio equi-ponderato di 3,46 stelle (erano 3,54 a fine dicembre 2017). La Svizzera scavalca la Finlandia e si posiziona seconda con 3,44 stelle e la Danimarca risale al terzo posto (3,41). L’Irlanda e il Lussemburgo dove sono domiciliati molti comparti cross-border venduti anche in Italia, sono rispettivamente settima (in miglioramento da fine dicembre) e undicesimo (in peggioramento).
Rispetto al rating equal-weighted, quello dei fondi italiani ponderato per il patrimonio, ossia che tiene conto di come gli investitori hanno allocato gli asset all’interno dell’universo dei fondi, è migliore. Il giudizio complessivo è di 3,21 stelle, con il segmento dei bilanciati che distacca gli azionari e gli obbligazionari. Solo il 35% del patrimonio è in comparti a 4 o 5 stelle. Tra i mercati più grandi per masse gestite, solo la Spagna fa peggio. (I calcoli sono fatti sugli asset con Star rating per cui sono esclusi tutti i fondi in categorie che non ricevono questa valutazione. Nell’universo italiano, gli obbligazionari e i bilanciati a scadenza, che hanno dominato i debutti negli ultimi anni, sono i principali assenti).
La tabella mostra le valutazioni dei singoli Paesi, ordinate in base al rating equi-ponderato. (Leggi il report completo per avere informazioni sulla metodologia e l’universo di riferimento).
I Morningstar rating per i singoli Paesi europei, ordinati in base al rating equal-weighted
Leggi la sintesi in italiano della metodologia.
Leggi il report completo redatto da Nikolaj Holdt Mikkelsen e Ali Masarwah.
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