Qualcosa cambia nella grande distribuzione del fashion. Hennes & Mauritz (H&M) e Industria De Diseno Textil continuano a primeggiare nel settore ma emergono nuovi operatori e la concorrenza aumenta.
Le debolezze di H&M
A farne le spese, dicono gli analisti di Morningstar, è H&M che, nonostante possa contare su un brand riconoscibile e su elevate economie di scala (ha volumi di vendita pari a 1,5 volte quelli di GAP), deve fare i conti con alcune criticità operative: l’azienda punta ad offrire le sue collezioni anticipando il mercato, ma questo la espone al rischio legato ai cambiamenti dei gusti dei consumatori e al diverso andamento delle stagioni climatiche. Inoltre H&M ha il doppio dei punti vendita di Zara, ma con una densità di vendite minore (vendite per metro quadro di spazio espositivo) che non le permette di capitalizzare al meglio le elevate economie di scala.
Al contrario, grazie a un supply chain molto efficiente, a un’alta riconoscibilità dei suoi marchi e a un’offerta attenta a catturare le mode del momento Inditex riesce a resistere meglio alla crescente concorrenza dei brand low-cost come Primax e dei retailer online.
Le dinamiche del settore
“H&M e Inditex continuano a mantenere saldamente la leadership del settore. Complessivamente i due gruppi detengono una quota di mercato del 50% e continueranno nei prossimi anni ad avvantaggiarsi dell’indebolimento dei player minori e non specializzati e delle crescenti difficoltà dei grandi magazzini. Tuttavia, riteniamo che la crescente concorrenza all’interno del comparto renderà più difficile per entrambe guadagnare nuove quote di mercato”, dice Jelena Sokolova di Morningstar.
“In seguito alla revisione delle previsioni sui futuri risultati delle due aziende abbiamo deciso di alzare da 133 a 140 corone svedesi il fair value di H&M, per la quale ci aspettiamo un miglioramento della crescita del fatturato (+4,7% medio nei prossimi dieci anni) e abbiamo tagliato da 33 a 31 euro quello di Inditex, il cui rating Morningstar è sceso di conseguenza da quattro a tre stelle” (report aggiornati al 25 giugno 2018).
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.