Basse valutazioni, crescita degli utili e condizioni macroeconomiche in miglioramento. Sono questi, dicono gli analisti di Morningstar, gli elementi che rendono interessante un investimento nell’equity europeo. A patto, aggiungono però, di affidarsi a un gestore veramente attivo. “A partire dalla crisi economica greca fino ad arrivare alle incertezze delle ultime elezioni in Francia e in Italia, ci sarebbero molte questioni politiche e macroeconomiche da prendere in considerazione”, spiega Natalia Wolfstetter, fund analyst di Morningstar. “Tuttavia, uno dei modi migliori per scoprire quali siano le opportunità nel Vecchio continente e quello di mettere a confronto l’andamento delle azioni europee con quelle del resto del mondo”.
L’equity europeo ha sottoperformato quello globale
Fonte: Morningstar Direct
L’azionario della regione ha sottoperformato del 30% quello globale dal 2015 e del 65% dal picco della crisi finanziaria nel 2008. “Questi andamenti sono stati guidati da un mucchio di preoccupazioni, anche politiche”, dice Wolfstetter. “Non dimentichiamo che, fino a non molto tempo fa, c’erano dubbi sulla tenuta dell’Unione europea”. Il quadro ora sembra più solido, anche sul fronte aziendale. Secondo i dati elaborati da Morningstar Investment Management la crescita degli utili nella regione viaggia a un tasso annuale del 18,7% (dati a fine di marzo) rispetto a un calo del 3,4% nel decennio precedente. I dividendi per azione sono migliorati a un ritmo del 3,9%.
“Va detto che non tutti i settori e i paesi ne stanno approfittando nello stesso modo”, dice Wolfstetter. Il segmento Tlc della regione, ad esempio, negli ultimi tre anni è sceso dell’11,7%, mentre le azioni francesi sono salite del 22,1%. “In una situazione del genere lavorano bene soprattutto i gestori attivi”, continua. “Gli Etf potrebbero essere una soluzione a basso costo, ma spesso replicano indici che hanno una forte esposizione sugli stessi grandi nomi che, probabilmente, gli investitori già posseggono attraverso altri strumenti. I gestori veramente attivi, invece, sono quelli in grado di trovare le gemme nascoste”.
Un Gold per l’Europa
Jupiter European Growth Fund Class L Eur (Morningstar rating 5 stelle. Analyst rating: Gold), secondo Samuel Meakin, fund analyst di Morningstar, “grazie al suo approccio unconstrained, è in grado di trovare le migliori opportunità in giro per l’Europa” (report del 3 maggio 2018). “Il gestore costruisce il portafoglio in maniera bottom up, seguendo l’analisi fondamentale e si sforza di comprendere a fondo come una società lavora, anche mantenendo contatti diretti e frequenti con il management. Cerca di investire in aziende che possano avere una crescita sostenibile degli utili e dei margini nel lungo periodo. Per questo va a caccia di società con un buon track record in termini di profittabilità e prodotti e modelli di business che hanno mostrato di avere successo nel tempo. Gli investimenti non hanno un orizzonte temporale predefinito e il gestore mantiene il titolo in portafoglio fino a quando i fondamentali sono a posto. Per questo il turnover delle azioni è basso. Un elemento che aiuta a contenere i costi”.
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