L’Europa perde contatto con i mercati globali. Nel mese di agosto (al 24/08 in euro), i listini del Vecchio continente hanno lasciato sul terreno il 2%, aumentando il divario da inizio anno nei confronti delle Borse mondiali, (+1,1% nello stesso periodo) a oltre il 7,5% (Figura 1).
Figura 1: Borse europee vs Resto del Mondo
Fonte dati: Morningstar Direct, dati al 27/08/2018
Sui corsi azionari delle stock della regione hanno pesato i timori sulla stabilità dell’economia turca, e dunque le preoccupazioni legate alla forte esposizione al paese da parte di molte banche europee come Unicredit, la spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentina e il gruppo francese BNP Paribas, nonché l’escalation della guerra commerciale intrapresa dall’amministrazione Trump nei confronti non solo della Cina, ma anche dei Paesi dell’Unione che hanno una forte vocazione all’export.
I bancari pesano sulla performance
A pesare sull’andamento dell’indice Morningstar DM Europe sono state le perdite dei comparti finanza e materie prime (rispettivamente -3,8% e -3,35%). Il primo è stato penalizzato dalle vendite sui bancari, il secondo ha pagato il -10,4% registrato dalla britannica Rio Tinto. Le uniche note positive arrivano dai tecnologici, che nel periodo preso in considerazione sono saliti di circa il 2% grazie agli exploit di SAP, Amadeus IT Group e Wirecard, che hanno guadagnato rispettivamente il 4,14, il 17,9 e il 9,86%.
Le recenti sofferenze sui listini hanno ulteriormente migliorato le valutazioni dell’equity del Vecchio continente che continua a essere scambiato a prezzi più convenienti rispetto a quello statunitense.
Gli analisti di Morningstar, però, preferiscono le stock britanniche, nonostante queste mantengano prezzi mediamente più alti rispetto a quelle italiane o spagnole (Figura 2).
Figura 2: Le valutazioni di mercato
Perché puntare sul Regno Unito
“Il mercato sta scontando in maniera eccessiva le ripercussioni di Brexit sull’economia del paese, ma i fondamentali delle aziende sono solidi e il loro grado di indebitamento non è preoccupante. Per questo siamo convinti che esse saranno in grado di superare le conseguenze negative dell’uscita dell’Unione europea e di garantire il più alto rendimento atteso all’interno della regione”, dice Leslie Alba, analista azionaria di Morningstar.
Tali conclusioni sono coerenti con la lista dei titoli europei con Moat elevato e con il più alto tasso di sconto, nella quale primeggiano le multinazionali britanniche nel settore consumer, come British American Tobacco Imperial Brands e Unilever (Figura 3).
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