È stata un’estate da profondo rosso per Piazza Affari. In tre mesi, l’indice Morningstar Italy ha perso circa il 5% portando il ribasso da inizio anno al 5,4%. Diversi gli eventi che hanno influenzato il listino milanese, soprattutto tra fine luglio e agosto (in un mese, il benchmark di Morningstar sull’Italia ha perso il 5,65% (tutti i dati sono al 28 agosto).
Fonte: Morningstar Direct. Dati al 28 agosto 2018
L’ultimo in ordine di tempo è il crollo del ponte Morandi a Genova, che ha fatto precipitare il titolo di Atlantia, la società che gestisce in concessione, attraverso Autostrade per l’Italia, la rete di circa 3 mila km di autostrade nella penisola. Dal 14 agosto, data della tragedia, ha perso quasi il 27% del suo valore (al 28 agosto).
Prima, a fine luglio, c’era stata l’inattesa uscita dal gruppo FCA e poi l’annuncio della scomparsa di Sergio Marchionne. Dal 23 luglio, la società automobilistica ha perso l’8,8% (al 28 agosto), complice anche il taglio delle stime su ricavi e margini di profitto per il 2018. L’ultimo mese non è stato facile neppure per i titoli bancari del Belpaese, in particolare per BPM, la cui semestrale non ha convinto gli analisti. Ma l’intero segmento, che per altro è il più rappresentato nell’indice Morningstar Italy con un peso del 38,5%, è stato oggetto di pesanti vendite, complice la crisi della Turchia. Gli istituti italiani, infatti, sono i secondi, dopo gli spagnoli, per prestiti ad Ankara con un ammontare di 16,8 miliardi di dollari a fine 2017 (fonte: Banca dei regolamenti).
Revisione al ribasso delle stime di crescita
Gli occhi degli investitori sono puntati sulla situazione economica e politica italiana. I dati sul Prodotto interno lordo (Pil), rilasciati a fine luglio dall’Istat, mostrano un rallentamento della crescita. Nel secondo trimestre, l’incremento è stato dello 0,2% sui tre mesi precedenti e dell’1,1% su base annua, contro rispettivamente il +0,3 e il +1,4% del periodo gennaio-marzo. Per i prossimi mesi, le prospettive appaiono incerte. Nel suo aggiornamento del Global macro outlook di agosto, l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato le stime di crescita del Pil al +1,2 dal +1,5% per il 2018 e dal +1,2 al +1,1% per il 2019. S&P Global ratings e Fitch lo avevano già fatto in precedenza.
Le previsioni per l’Italia (ma anche per la Francia e la Germania) sono state riviste al ribasso anche dal Fondo monetario internazionale nel World economic outlook di luglio, il quale prevede un aumento del Pil dell’1,2% nel 2018 e dell’1% nel 2019. La riduzione, si legge nel documento, è legata “all’allargamento degli spread dei titoli di Stato e alle più rigide condizioni finanziarie generate dall’incertezza politica, che potrebbero pesare sulla domanda interna”.
Le prospettive
La situazione italiana è monitorata dalla Banca centrale europea. Per Azad Zangana, Senior European economist e strategist di Schroders, “il Governo formulerà una proposta di legge di bilancio, che sembrerebbe orientata verso un ridotto pacchetto di stimoli fiscali. Tuttavia, esiste il rischio che intraprenda una battaglia contro la Commissione europea”. Questa seconda eventualità potrebbe innescare quello che Schroders ipotizza come lo “scenario di una crisi del debito italiano”. “Questo esercizio teorico prevede un drastico aumento dei rendimenti dei titoli di Stato dell’Italia, con il conseguente allargamento dello spread e il deprezzamento dell’euro”, continua Zangana. “Anche la crescita dell’Eurozona verrebbe danneggiata seriamente. Una situazione simile potrebbe essere risolta solo con il ripristino da parte della Bce del Quantitative easing e l’insediamento di un Primo ministro tecnico”.
In questo contesto, i fondi Azionari Italia hanno perso nell’ultimo mese circa il 4% e il 4,8% nel trimestre (al 28 agosto), facendo comunque un po’ meglio dell’indice Morningstar Italy. Da inizio anno, il ribasso medio è del 4,3%.
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