È ora di guardare con ottimismo al settore energetico? I fondamentali sono buoni, le previsioni per i prossimi anni interessanti e le valutazioni di mercato convenienti. Specie dopo il negativo andamento delle azioni del comparto negli ultimi tre mesi, nei quali hanno ceduto il 4,5% (in dollari al 7 settembre 2018).
“Dopo anni in cui le società hanno avuto grandi difficoltà nel riuscire a generare flussi di cassa, ora sembrano in grado di invertire la tendenza. Gli elevati investimenti fatti nel recente passato promettono infatti di spingere la crescita dei ricavi per molto tempo, dando la possibilità alle aziende di risparmiare sull’ulteriore impiego di nuovo capitale e di accumulare denaro in cassa”, dice Allen Good analista azionario di Morningstar. “Nel segmento upstream ci aspettiamo che l’effetto combinato del miglioramento della struttura dei costi aziendali e del maggior peso delle produzioni a maggior valore aggiunto più che compensino l’impatto negativo del calo del prezzo del petrolio producendo un aumento della profittabilità media del settore”. Allo stesso tempo la standardizzazione dei servizi legati all’attività estrattiva, la loro semplificazione e la riduzione del loro costo ridurranno l’impiego di capitale necessario per realizzare progetti di esplorazione e produzione onshore e in acque profonde.
Gli analisti alzano i fair value
“Nel segmento downstream, ci aspettiamo che il miglioramento del prezzo del greggio attorno ai 60 dollari al barile produrrà la ripresa della crescita degli utili e dunque dei flussi di cassa”, dice l’analista. Questo permetterà alle aziende dell’industria di dare maggiore stabilità ai loro bilanci e di raccogliere la liquidità necessaria per finanziare lo stacco della cedola e il riacquisto di azioni proprie in modo da aumentare il rendimento dei loro titoli azionari.
“Alla luce di questi miglioramenti sul fronte costi abbiamo deciso di alzare il nostro giudizio sull’Economic Moat di Shell e BP da assente a medio”, dice l’analista. “Inoltre, in ragione dell’outlook più ottimistico per i prossimi anni abbiamo aumentato il fair value della stessa Shell e di Total. Il primo è salito da 33 a 36,50 euro, il secondo da 60 a 67 euro. Ora sono entrambi scambiati a un tasso di sconto di circa il 25% e rappresentano le nostre migliori idee di investimento nel comparto energetico”.
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