Dominion Energy guadagna il 50% del suo reddito operativo dal business regolamentato della distribuzione di gas ed elettricità e ora, grazie agli investimenti nell’Atlantic Coast Pipeline (un gasdotto che permette il trasporto del gas prodotto nei bacini di Marcellus e Utica alle utility negli stati della Virginia e del North Carolina), riuscirà a ricavare il restante 50% del suo utile da un’attività altrettanto redditizia come quella delle infrastrutture energetiche. “L’elevata profittabilità del suo business le garantirà una crescita annua degli utili del 6% nei prossimi cinque anni tale da aumentare la cedola a favore degli azionisti a un tasso del 6,5% da qui al 2022. Al momento il titolo garantisce un dividend yield del 4,6% e in base alle nostre valutazioni mostra un apprezzamento potenziale del 15%”, dice Travis Miller analista azionario di Morningstar (report aggiornato al 7 settembre 2018).
FirstEnergy più redditizia dopo la recente dismissione
FirstEnergy (FE) ha recentemente dismesso il ramo di attività nella commercializzazione di energia elettrica (First Energy Solutions) dopo la sua bancarotta. Con il deconsolidamento di questa società dai bilanci del gruppo, FE è diventata un’utility con un business completamente regolamentato, con i conseguenti vantaggi in termini di flussi di cassa elevati e regolari e alta redditività del capitale.
“Ci aspettiamo che la dismissione di First Energy Solutions si traduca in una brusca caduta dell’utile d’esercizio nel 2018, ma nei successivi cinque anni prevediamo una crescita media dell’EPS del 5%. Dal 2014, anno in cui il management ha tagliato il dividendo del 34%, gli azionisti non hanno più beneficiato di alcun aumento, ma il dividend yield viaggia comunque attorno al 4% e siamo fiduciosi che l’andamento della cedola possa seguire quello degli utili per azione”, dice Miller. “Al momento le azioni della società sono scambiate sui 38 dollari, a un tasso di sconto di circa il 10% rispetto al fair value di 41 dollari” (report aggiornato al 7 settembre 2018).
Yield al 4,3% per Duke Energy
Duke Energy ha completato il processo di transizione del suo business verso attività regolamentate legate alla distribuzione di energia. La possibilità di operare in regime di monopolio naturale negli Stati del Sud Carolina, Nord Carolina e della Florida garantisce all’utility statunitense un rendimento del capitale superiore alla media. “Gli elevati investimenti previsti per i prossimi cinque anni, circa 42 miliardi di dollari, e l’attenta politica di controllo dei costi promettono una elevata crescita degli utili che consentirà al gruppo di aumentare la cedola a un ritmo del 4,5% assicurando agli azionisti un dividend yield generoso (attualmente pari al 4,3%). A nostro avviso il mercato è scettico sulle capacità dell’azienda di tradurre gli investimenti in crescita e sconta il titolo a un tasso del 7% rispetto al fair value di 87 dollari”, conclude Miller (report aggiornato al 7 settembre 2018).
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