Meglio farsene subito una ragione: un investitore non può evitare la volatilità. Però può imparare a evitare di farsi prendere dal panico quando i mercati cominciano a muoversi in altalena. “Alcuni strumenti della finanza comportamentale sono utili per non agire in maniera irrazionale dal punto di vista finaziario rischiando di vendere nel momento sbagliato e di mancare le fasi di rimbalzo che possono dare interessanti profitti”, spiega Steve Wendel Head of Behavioural Sciences di Morningstar.
Più rendimenti e meno volatilità?
L’obbiettivo non è semplice, soprattutto in un momento in cui l’industria finanziaria cerca di raggiungere due fini in conflitto: dare i rendimenti di cui un investitore ha bisogno ed evitare la volatilità che potrebbe spingerli ad abbandonare i propri piani di investimento. “C’è una differenza fra la propensione al rischio di un investitore, cioè il fatto di avere i mezzi finanziari per far fronte a un ribasso dei mercati, e il suo desiderio di evitare le discese dei listini a tutti i costi”, dice Wendel. “A volte l’investitore per raggiungere il suo scopo è costretto ad acquitare asset che non vorrebbe. Cercare di massimizzare i rendimenti evitando la volatilità però non è la strada giusta. Uno strumento usato spesso è quello di aumentare l’esposizione ai bond riducendo il peso dell’equity mano a mano che la scadenza del piano di investimento si avvicina”. L’asset allocation, insomma è un buon sistema, ma da solo potrebbe non essere sufficiente per aiutare un risparmiatore a destreggiarsi col rischio. “Gli strumenti comportamentali sono più efficaci quando si tratta di prepararsi a rispondere alla volatilità o per difendersi se ci si trova in mezzo ad essa”, dice Wendel. “Questi mezzi possono alleviare il disagio o fornire altri tool per gestire i movimenti repentini dei listini”.
Eccone alcuni:
-Per ridurre il panic selling, l’industria finanziaria potrebbe spiegare meglio che gli strumenti di lungo periodo sono qualcosa da acquistare e mettere in un cassetto.
-Per diminuire l’avversione al rischio, gli investitori devono evitare di controllare troppo spesso l’andamento dei loro fondi (e soprattutto non devono farlo tutti i giorni).
-Per evitare gli errori prevedibili, l’industria dovrebbe educare gli investitori su elementi ricorrenti come il cosiddetto confirmation bias (quando si interpretano gli eventi in base ai propri convincimenti o secondo ciò che ci fa più comodo).
I modelli di analisi sulla volatilità e i rendimenti indicano che il panico degli investitori può portare a perdite comprese fra l’8 e il 10% in un periodo di 10 anni. “Inserendo gli strumenti di finanza comportamentale accanto alle tradizionali tecniche di asset allocation gli investitori possono vedere un aumento dei guadagni fra il 17 e il 23% in un decennio”, dice Wendel. “Una parte di questo rendimento viene, secondo le analisi di Vanguard e altri, dal fatto di aver evitato il panico. Il resto deriva dal fatto di aver permesso all’asset allocation di venire incontro ai bisogni degli investitori e dall’aver tolto la tensione fra i due bisogni contrastanti: raggiungere i propri obiettivi finanziari e ridurre la volatilità in eccesso”.
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