Secondo i dati Morningstar, a settembre, tra il miglior fondo passivo (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono oltre 30 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).
Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.
Il mondo degli Etp
Nel mondo dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (Etp), troviamo il rimbalzo del mercato azionario turco, che occupa i due primi posti della Top 5.La Borsa di Istanbul ha recuperato terreno in settembre, con l’indice Morningstar Turkey NR balzato del 19% nel mese. Il bilancio a più lungo termine resta comunque molto negativo (-20% a tre mesi, -42% da inizio anno; dati al 30 settembre in euro).
Gran parte del rimbalzo del mese scorso, però, è dovuto all’effetto cambio, con la lira turca che ha recuperato terreno rispetto alla moneta unica, dopo che il 13 settembre scorso la Banca centrale ha finalmente deciso di alzare i tassi al 24% (dal 17,75%), andando così allo scontro frontale con il presidente Erdogan (apertamente contrario), il quale ha risposto assumendo la direzione del Fondo sovrano di Ankara e nominandone il genero Albayrak presidente esecutivo. In valuta locale, infatti, l’indice ha guadagnato solo il 5,4% nello stesso periodo.
In realtà, questo risultato non è una vera sorpresa. “Quando un mercato azionario è in calo di oltre il 40% in un lasso di tempo così breve, normalmente arriva sempre un rimbalzo”, afferma Peter Garny, responsabile della strategia azionaria di Saxo Bank, in una nota pubblicata il 29 agosto. “Riteniamo che i titoli turchi risaliranno presto dal momento che il paese si trova in una posizione relativamente migliore rispetto alla maggior parte degli altri mercati emergenti. La Turchia ha un deficit fiscale pari al 2,2% del Pil, piuttosto basso, mentre il disavanzo delle partite correnti è del 6,9%, il che è ovviamente il tallone d'Achille. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione turco sta diminuendo. In conclusione, gli indicatori macroeconomici in Turchia non fanno pensare al disastro”.
Attenzione però, questo non significa che il mercato turco è in salute, tutt’altro, ma che può rappresentare una buona opportunità per quegli investitori “contrarian” con un forte appetito per il rischio.
Lo stesso discorso si potrebbe tenere per gli istituti di credito italiani. Il fondo Boost Ftse Mib Banks ETP, esposto alle banche nostrane e replicante del Ftse Mib Banks 15% Capped Index, si piazza sull’ultimo gradino del podio della Top 5, dopo che era stato tra i peggiori di agosto, a riprova di quanto il settore sia volatile. Secondo Johann Scholtz, analista azionario di Morningstar, “la principale minaccia per l’economia italiana è costituita dalla formazione di nuovi crediti insoluti (NPL) da parte delle banche. Negli ultimi due o tre anni, un contesto economico relativamente favorevole ha consentito agli istituti di credito, in particolare a Intesa e Unicredit, di smaltire una parte significative dei propri NPL. Con l’aumento dello spread le banche italiane dovranno aumentare i loro tassi di interesse per i prestiti concessi alle imprese e questo rischia di produrre nuovi crediti insoluti”. Clicca qui per leggere Italia, il vero pericolo sono i debiti bancari.
Il mondo dei fondi indicizzati
Per quanto riguarda i fondi passivi non quotati (senza quindi la componente di trading intra-day), la Top 5 è quasi interamente occupata da prodotti azionari Giappone a grande capitalizzazione. Nonostante gli investitori stiano in realtà liquidando le loro posizioni sulla Borsa di Tokyo (come dimostrato dalla nostra analisi mensile sui flussi), il mercato nipponico continua a macinare buoni rendimenti (l’indice Morningstar Japan NR è salito del 3% a settembre e del 4,5% da inizio anno; dati in euro). Ma cosa devono aspettarsi gli investitori? Probabilmente nessuna performance stellare. “L’azionario giapponese alle attuali quotazioni è valutato correttamente”, spiega Dan Kemp, Chief Investment Officer di Morningstar Investment Management (MIM) per la regione Emea “Gli azionisti potrebbero intascare qualcosa in più grazie a quelle società che stanno aumentando i dividendi o allargando i piani di buyback. Oppure guardando a quelle che stanno migliorando in maniera evidente i margini di profitto”.
Tra le asset class che hanno deluso, invece, il mercato azionario indiano, le small-cap Usa e il settore immobiliare globale.
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