Minerali di valore

Albemarle punta sulle batterie per i veicoli elettrici. Compass Minerals guarda sempre di più ai fertilizzanti. Cameco si aspetta una maggiore richiesta di uranio da India, Corea del Sud e Russia.

Francesco Lavecchia 02/10/2018 | 00:43
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Nel comparto dei materiali di base non mancano le occasioni per investire in aziende con vantaggio competitivo elevato e con prezzi di mercato convenienti come Albemarle, Cameco e Compass Minerals.

Albemarle è diventato il più grande produttore al mondo di litio in seguito all'acquisizione di Rockwood nel gennaio 2015 e controlla circa un terzo del mercato del carbonato di litio attraverso le proprie attività in Cile, oltre ad avere una partecipazione del 49% nella miniera Talison in Australia. Il gruppo statunitense è anche il secondo fornitore mondiale di bromo, una sostanza chimica utilizzata principalmente nella manifattura di apparecchi elettronici, ed è uno dei maggiori produttori di catalizzatori utilizzati nella raffinazione del petrolio e nella produzione di prodotti petrolchimici. Tuttavia è la forte esposizione al litio che trainerà la futura crescita di ricavi e utili dell’azienda.

Le previsioni sulla domanda di auto elettriche
“Nei prossimi dieci anni ci aspettiamo che il costo per la produzione di batterie per veicoli elettrici scenda in maniera significativa e che aumentino autonomia e velocità di carica. Questo ridurrà il gap in termini di convenienza economica con i motori a combustione e farà salire la domanda di auto elettriche. In base alle nostre previsioni entro il 2028 le vendite di questi modelli rappresenteranno il 25% delle nuove immatricolazioni in Cina, il 20% di quelle nell’Unione europea e oltre il 10% di quelle negli Usa. Per queste ragioni ipotizziamo che il fatturato di Albemarle salga nei prossimi dieci anni a un ritmo del 6% spingendo l’utile per azione a un tasso superiore al 40%. Il fair value del titolo è pari a 135 dollari per azione e vale al titolo un rating di 4 stelle”, dice Seth Goldstein analista azionario di Morningtar (report aggiornato al 24 settembre 2018). 

Compass Minerals produce sale e solfato di potassio e gode di una forte posizione di vantaggio in entrambi i segmenti di attività. Il gruppo è proprietario della miniera di sale più grande al mondo, nello stato americano dell’Ontario, e grazie alla struttura oligopolistica del mercato del solfato di potassio e alla favorevole ubicazione del suo centro estrattivo riesce a macinare margini di profitto superiori alla media. La scarsa neve degli ultimi due anni ha pesato negativamente sull’andamento del fatturato del gruppo spingendolo ad aumentare l’esposizione al segmento dei fertilizzanti agricoli attraverso nuove acquisizioni in Brasile.

“Recentemente Compass ha riportato buoni risultati nel business dei prodotti chimici per l’agricoltura per via della forte crescita dei volumi di produzione e nei prossimi anni ci aspettiamo che il trend possa consolidarsi anche grazie all’aumento del prezzo del potassio. Inoltre, la recente riduzione della spesa in conto capitale ha avuto l’effetto di far salire i flussi di cassa permettendo all’azienda di ridurre il debito e di garantire uno yield superiore al 4%. Date queste considerazioni, riteniamo che Compass sia uno dei titoli più convenienti all’interno del settore delle materie prime per via di un rapporto Prezzo/Fair value di 0,80”, aggiunge Goldstein (report aggiornato al 27 agosto 2018).  

Buone prospettive di crescita per l'uranio
Cameco è uno dei maggiori produttori al mondo di uranio grazie alle sue miniere in Canada, Stati Uniti e Kazakistan. In un settore altamente ciclico come quello delle materie prime, emergono solo le società che riescono a generare elevati rendimenti del capitale anche quando si verificano forti contrazioni dei prezzi e Cameco, grazie alla qualità dei suoi asset, è in grado di produrre uranio a costi tra i più bassi sul mercato ed è in grado di macinare margini di profitto superiori alla media.

Gli analisti sono fiduciosi nelle prospettive di crescita futura della domanda della materia prima e stimano il fair value del titolo a quota 19,50 dollari (report aggiornato al 27 settembre 2018).

“Ipotizziamo che l’esaurimento delle scorte e il costante aumento della domanda possano spingere al rialzo il prezzo dell’uranio. Le quotazioni sono scese costantemente dal 2011 al 2016 e sono rimaste stazionarie nel 2017. Tali condizioni sono però destinate a cambiare a causa dell’aumento di circa il 40% della domanda globale entro il 2025 a causa del significativo aumento delle centrali nucleari in Cina, dell’istallazione di nuovi reattori anche in India, Corea del Sud e Russia e della riattivazione di quelli in Giappone”, dice Kristoffer Inton analista azionario di Morningstar.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Albemarle Corp108,98 USD-0,52Rating
Cameco Corp85,08 CAD5,60
Compass Minerals International Inc14,70 USD-1,41Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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