L’analisi dei costi dei fondi domiciliati all’estero e venduti in Italia continua con gli strumenti che investono nei titoli large cap europei. Per motivi di spazio e leggibilità (l’universo è molto popolato) abbiamo diviso l’elenco in più tabelle che saranno pubblicate anche nelle prossime settimane (per quelle relative allo stesso segmento pubblicate settimana scorsa clicca qui).
L’universo dei fondi europei large cap pur fornendo qualche sicurezza in più in termini di diversificazione rispetto a strumenti più concentrati, deve essere approcciato con un minimo di prudenza. “Di norma questo tipo di strumenti, in particolare quelli orientati sulle large cap, possono diventare la parte principale attorno a cui far ruotare e bilanciare il resto del portafoglio”, spiega Mathieu Caquineau, fund analyst di Morningstar. “Bisogna però tenere conto che, nel complesso e nel breve e medio termine, possono essere condizionati dagli avvenimenti politici che stanno interessando la regione”. A questo va aggiunto che diverse large cap del Vecchio continenete operano sui mercati emergenti e possono avere contraccolpi se le cose in quei paesi non dovessero andare bene. (Per i fondi di diritto italiano e domiciliati all’estero già analizzati, clicca qui).
Per tutte le tabelle: dati aggiornati al 4 ottobre 2018 estratti dai Kiid
Fonte: Morningstar Direct
(18/continua)
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.