Il pharma cresce, ma resta a sconto. Le grandi case produttrici di farmaci hanno visto salire le loro quotazioni di Borsa mediamente del 5% negli ultimi sei mesi. Tuttavia, secondo gli analisti di Morningstar, le occasioni di investimento non mancano e le previsioni per i prossimi anni indicano una forte espansione dei ricavi.
Outlook positivo sul settore
“Le grandi case farmaceutiche costruiscono la loro forte redditività (Economic moat) sulle economie di scala e sulla produttività delle aree di ricerca e sviluppo. Più alta è quest’ultima, maggiore sarà il numero di brevetti in portafoglio e dunque più ampi i margini di profitto da essi ricavati. Inoltre, maggiore è il grado di diversificazione dell’offerta, minore sarà la dipendenza dalle vendite di un singolo prodotto. Dall’efficienza dell’area R&S dipende anche la capacità delle aziende di portare sul mercato i farmaci di nuova generazione, di trovare nuove cure e soprattutto di mettersi al riparo dalla scadenza dei brevetti esistenti”, dice Damien Conover, analista azionario di Morningstar.
Guardando alle prospettive future dell’industria farmaceutica, tutte le aziende sembrano ben posizionate per far fronte alle prossime scadenze dei brevetti con il debutto sul mercato di nuovi prodotti. La Figura 1 mostra come il calo dei ricavi prodotta dalla scadenza di brevetti entro il 2022 saranno ampiamente compensate dagli introiti derivanti dai nuovi farmaci e dai diritti di esclusiva con scadenza superiore a quella data.
Le decisioni degli analisti
Relativamente ai singoli titoli, gli analisti di Morningstar hanno recentemente alzato il Moat trend (le aspettative legate all’evoluzione del posizionamento dell’azienda all’interno del contesto competitivo) di AstraZeneca da negativo a stabile in ragione della stabilizzazione dei ricavi dopo una fase difficile caratterizzata dalla scadenza di molti brevetti. Le azioni del gruppo britannico hanno guadagnato il 15% da inizio anno e ora sono scambiate con un premio del 16% rispetto al fair value di 48,50 sterline (report aggiornato al 26 settembre 2018).
Il Moat di Bayer è invece passato da medio ad ampio in seguito al miglioramento delle previsioni sulla redditività del gruppo dopo la vendita di alcuni asset e la maggior diversificazione del business prodotta dall’acquisizione di Monsanto. Il titolo è scambiato a un tasso di sconto del 33% rispetto al fair value di 117 euro (report aggiornato al 26 settembre 2018). Tra le altre occasioni di investimento nell’industria spiccano Allergan, Roche Holding, Glaxo SmithKline e Sanofi, il cui rapporto Prezzo/Fair value varia da 0,70 a 0,85.
Figura 1: Previsioni sui ricavi futuri delle aziende del settore
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