Come garantirsi una pensione soddisfacente? Tutti noi vorremmo mantenere gli stessi standard di vita, e dunque di spesa, anche dopo la fine dell’età lavorativa. L’unico modo per farlo è cercare di pianificare al meglio i nostri risparmi, scegliere i prodotti di investimento che meglio soddisfano le nostre esigenze e applicare il buon senso nella scelta dell’asset allocation del portafoglio.
Calcolare l’aspettativa di vita
Tutti vorremmo sapere con certezza quanti anni ancora vivremo. L’unica cosa che possiamo fare è capire qual è la nostra aspettativa di vita. Da italiani, in questo senso, partiamo avvantaggiati. Chi nasce nel Belpaese può ragionevolmente contare di vivere in media 82 anni, mentre chi è già in età da pensione, attorno ai 65 anni, può sperare di vivere fino ad 86 anni. Certo, ci sono delle differenze: le donne vivono più a lungo degli uomini, chi abita nelle regioni del nord vive di più rispetto a chi risiede nel centro-sud e a livelli di istruzione più alti più corrisponde una più alta aspettativa di vita. Dunque, una donna 65enne del nord-ovest ben istruita può ragionevolmente aspirare, stando alle statistiche dell’Istat, a raggiungere gli 87 anni, mentre un uomo meridionale poco istruito può ambire al massimo a tagliare il traguardo degli 83 (fonte: Istat, Tavole di mortalità pubblicate il 18/04/2018).
Ora, esattamente come per il testa o croce, tutti noi abbiamo le stesse probabilità di superare la nostra aspettativa di vita o di fermarci prima del suo raggiungimento.Se siamo ottimisti e pensiamo di vivere più a lungo dovremmo mettere in conto di risparmiare di più, specie perché le spese legate alla salute e alla cura della persona tendono ad aumentare con l’età. Discorso analogo se abbiamo un coniuge o dei figli che dipendono economicamente da noi. Per essere sicuri che gli standard di vita continuino a essere soddisfacenti, dobbiamo giocare d’anticipo e imparare a risparmiare per finanziare una pensione che si spera possa essere lunga.
I prodotti in cui investire
Le risorse accantonate durante gli anni di vita attiva possono essere investite in strumenti che garantiscano una rendita sufficiente per il futuro, per sé e per la propria famiglia. Tra i prodotti di investimento più comuni ci sono le polizze assicurative caso vita e i fondi pensione. Nel primo caso l’assicurato decide un premio da corrispondere e la durata del contratto, se al momento della scadenza dello stesso il contraente è ancora in vita allora la compagnia dovrà corrispondere un capitale maturato in un'unica soluzione o nella forma di rendita. Discorso simile vale per i fondi pensione. Qui il lavoratore accantona periodicamente una parte del suo reddito che viene impiegato per l’acquisto di quote di un fondo. Il patrimonio accumulato, comprensivo di capitale e rendimenti maturati, viene corrisposto nelle due modalità alternative viste prime. A differenza dell’assicurazione caso vita, in questo caso il contribuente può anche richiedere la liquidazione anticipata del capitale in base agli anni di anzianità maturati all’interno del fondo.
Se l’esigenza è invece quella di assicurare un sostegno economico ai propri familiari in caso venisse a mancare la principale fonte di reddito, allora i prodotti più indicati sono le assicurazioni caso morte. Ce se sono di due tipi: la temporanea caso morte e la polizza caso morte vita intera. La prima garantisce un capitale per un periodo di tempo prestabilito, al termine del quale il contratto si ritiene concluso, e se la morte del contraente si verifica quando il contratto è ancora in essere. La seconda, invece, copre l’intero arco di tempo che va dal momento della sottoscrizione al decesso del sottoscrittore. In quel momento la compagnia assicurativa liquida un capitale o una rendita ai beneficiari della polizza.
La giusta asset allocation
Risparmiare è relativamente facile, a patto di avere buone finanze. La scelta dei prodotti di investimento richiede un po’ di attenzione per comprenderne il funzionamento e le clausole contrattuali che si sottoscrivono. Molto più complicato, invece, è decidere l’approccio da avere nell’investimento di tali risparmi. Ci sono delle regole abbastanza comuni su questo tema che prevedono che più lungo è l’arco temporale dell’investimento, più aggressiva deve essere l’asset allocation del proprio portafoglio, che deve dunque privilegiare gli asset che abbiano un rendimento atteso più alto ma che sono anche le più rischiose.
Per questa ragione anche i fondi pensione propongono dei programmi di variazione automatica, in base agli anni che rimangono dalla pensione, che prevedono il passaggio dalla linea con la più alta componente azionaria a quella che garantisce il capitale investito. Ad ogni modo non esistono scelte di investimento che siano giuste in valore assoluto. Ogni individuo ha una diversa propensione al rischio con la quale deve sempre fare i conti. Per questo motivo, il consiglio è quello di scegliere un asset allocation aggressiva solo se si è grado di sostenere psicologicamente gli effetti della volatilità dei mercati sui propri risparmi previdenziali.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.