Si può investire in bond e tenerli fino alla scadenza per andare a caccia di rendimento? Anche in uno scenario di prossimi rialzi dei tassi? La risposta breve è sì. Ma ci sono casi in cui potrebbe non essere la strategia migliore da seguire.
Acquistare un bond dà un rendimento e se lo si tiene fino alla scadenza l’investitore riceve il capitale investito più gli interessi, a prescindere dalle fluttuazioni dei tassi di interesse. Chi investe in un fondo specializzato sui bond, invece, non ha la stessa certezza. La differenza fondamentale è che il gestore, come un manger di una strategia equity, sovrintende un pacchetto di asset il cui valore può variare ogni giorno. Il valore del portafoglio dipende dal prezzo di quegli asset alla fine di ogni seduta. Questo significa che il valore del pacchetto può variare anche se il gestore non fa niente.
In un periodo di rialzi del costo del denaro, che tendono a ridurre il valore di bond già esistenti rispetto a quelli di nuova emissione con tassi di interesse più alti, i bondholder orientati sui fondi possono vedere il loro investimento scendere. Il lato positivo è che spesso il gestore è capace di compensare il declino del prezzo spostandosi su carta high yield. La differenza fondamentale fra un fondo sui bond e un titolo singolo del reddito fisso è che nel primo caso ci sono buone possibilità che la cifra intascata sia differente, in meglio o in peggio, da quella investita. E, alla luce della politica monetaria restrittiva intrapresa dalla Federal Reserve a cui seguirà, prima o poi, quella simile della Banca centrale europea, sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che i tassi di interesse saliranno. Ci sono buone possibilità, insomma, che i bond presenti in un portafoglio di reddito fisso vedano scendere il valore nel tempo. Chi possiede emissioni singole non avrà lo stesso problema. Questo, però, non significa che chi ha fatto questa seconda scelta debba sentirsi completamente al sicuro.
Ricerca
Un problema che deve affrontare, ad esempio, è la ricerca. I gestori possono contare su diverse fonti per approfondire la conoscenza di un emittente: dagli analisti in house, alle agenzie di rating, passando per gli incontri diretti con le società. Chi decide di investire su un singolo bond, invece, ha spesso difficoltà a trovare attendibili fonti di informazioni. Soprattuto quando si tratta di emittenti poco conosciuti e scarsamente liquidi. E anche se si sceglie di orientarsi sui nomi più famosi, spesso non si hanno le competenze per leggere attentamente questo tipo di analisi.
Diversificazione
Un altro problema che gli investitori individuali affrontano è quello della scarsa diversificazione. Per assemblare un portafoglio di singole emissioni che diano una buona diversificazione in termini regionali e settoriali occorrono molti soldi. I gestori, invece, sono in grado di costruire un portafoglio estremanente diversificato a prezzi più bassi riducendo, tra l’altro, i danni se le cose dovessero andare male.
Nella tabella sottostante sono raccolti fondi della categoria Morningstar Global bond che hanno un Analyst rating positivo.
Fonte: Morningstar Direct
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