Gestori pronti al riscatto

Un anno da dimenticare non ha compromesso il valore di alcune strategie, che mantengono rating elevati e restano opzioni assai valide nella loro rispettiva categoria di appartenenza.

Francesco Paganelli 21/12/2018 | 09:09
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Meglio non buttare il bambino con l’acqua sporca nel mondo dei fondi, soprattutto quando la qualità dei fondamentali resta intatta. Se andiamo a pescare tra gli ultimi delle classifiche 2018, infatti, scopriamo diversi manager con le capacità giuste per invertire la rotta e ottenere buoni risultati nel lungo periodo. Del resto, la ruota gira nei mercati finanziari, e i perdenti di quest’anno potrebbero essere i vincenti del prossimo.

Partendo dal vastissimo universo di fondi autorizzati alla vendita in Italia (quasi 40 mila classi in totale), abbiamo selezionato i comparti che ricevono Morningstar Analyst Rating pari a Silver o Gold (i due giudizi più alti assegnati dal team di analisti, in una scala che prevede anche Bronze, Neutral e Negative), e che nel periodo gennaio-novembre 2018 si posizionano nel peggior 20% della propria categoria. In totale, 18 fondi rispondono a questi criteri.

Anche quest’anno la classifica vede diverse case di gestione, benché nel 2018, a differenza degli anni precedenti, sia stato difficile “nascondersi” per gli investitori: quasi tutte le asset class stanno chiudendo con il segno meno. Robeco, Schroder, Legg Mason e Invesco sono quelle più rappresentate, anche in virtù della sovrapposizione dei titoli tra fondi della stessa casa, e due comparti mostrano perdite superiori al 20% per effetto della pesante performance segnata dai listini cinesi.
 
Per questi fondi, le ragioni del tonfo sono disparate. A tutti capita un passo falso, dopotutto. Una cattiva performance può dipendere dallo stile di investimento; può essere lo scotto da pagare per una posizione con un potenziale di rendimento maggiore (si tratta cioè di perdite temporanee legate alla volatilità); può essere dovuta a errori di valutazione, o semplicemente sfortuna. Può infine certamente essere un segnale che qualcosa si è rotto. L’obiettivo degli analisti è proprio questo: cercare di distinguere tra segnale e rumore attraverso uno studio approfondito di tutti i fattori rilevanti, per verificare se ci siano o meno elementi che rappresentano un campanello di allarme e cambiano lo scenario futuro.

Nel caso di Comgest Growth Emerging Market, ad esempio, le ragioni vanno ricercate nella selezione dei titoli, in linea con il processo seguito dai gestori. Alcune posizioni in Brasile e Sudafrica, oltre all’assenza di titoli energetici (una caratteristica quasi strutturale del fondo), ne hanno compromesso la performance di breve termine. Per Legg Mason Brandywine Global Opportunistic Fixed Income Fund, invece, il sottopeso sul dollaro e l’esposizione ai bond dei paesi emergenti hanno contribuito alla perdita del 7% (in dollari) nei primi 11 mesi dell’anno. Anche in questo caso, a un esame più approfondito i risultati non sono così sorprendenti, dato l’approccio audace e contrarian dei gestori. La strategia di Robeco – Boston Partner guidata da Duilio Ramallo, infine, ha risentito di uno stock picking deludente un po’ ovunque, oltre ad aver perso qualche occasione -- ad esempio, l’assenza di Berkshire Hathaway (BRK.B) è stata penalizzante, vista la miglior performance del titolo rispetto agli altri finanziari.

La lezione per gli investitori è nota: queste performance sono difficili da digerire, ma sono spesso una condizione per il successo. Varie ricerche, infatti, mettono in evidenza che la persistenza dei risultati è un unicorno (vedi qui): una creatura leggendaria pericolosa da inseguire. I migliori portfolio manager non hanno avuto risultati regolari e non sono sempre apparsi dei vincenti (e lo stesso è vero per gli strumenti passivi). Al contrario, catturare il valore aggiunto di un gestore richiede lo stomaco per tollerare le fasi più difficili.
Occhio a non licenziare il manager giusto per un malanno passeggero.

I fondi pronti al riscatto

Fondi pronti al riscatto

Clicca qui per vedere le versioni 2016, 2017, 2018 dell’articolo:
L’anno sbagliato dei manager giusti
Manager controcorrente
Fondi da salmoni

Per informazioni sul codice etico degli analisti e la metodologia, clicca qui.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Paganelli

Francesco Paganelli  è Fund Analyst di Morningstar in Italia

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