La stagione dei bilanci aziendali sta facendo tornare un po’ di appetito per i corporate bond. Gli spread in questo segmento del mercato del debito da inizio anno, a livello globale, stanno continuando a restringersi recuperando metà dell’apertura che avevano fatto vedere nel corso del 2018.
A livello di categorie Morningstar, quella dedicata ai fondi che investono a livello globale nella carta aziendale, in un mese circa ha guadagnato l’1% dopo la fase di sostanziale bonaccia fatta segnare l’anno scorso.
“Siamo circa a metà della earning season ma, in base ai risultati visti fino ad ora, possiamo dire che gli investitori possono essere un po’ più tranquilli quando hanno che fare con il debito corporate”, spiega Dave Sekera, direttore della ricerca e dei rating sui corporate bond di Morningstar Credit Rating. “In generale i risultati di bilancio e le previsioni per i prossimi mesi sono quelli attesi dagli analisti”.
Va detto che i rischi con cui avevano avuto a che fare i mercati l’anno scorso non sono del tutto scomparsi e faranno vedere degli sviluppi nel corso del 2019. Per questo non viene escluso un ritorno dell’avversione al rischio.
I rischi
Gli Stati Uniti e la Cina, ad esempio, continuano a fronteggiarsi e, fino ad ora, non sono stati in grado di trovare un accordo per evitare la guerra commerciale dopo l’aumento dei dazi di importazione da parte dell’amministrazione Trump. “Pechino tra l’altro ha a che fare con una situazione macro in rallentamento”, dice Sekera. Gli ultimi dati sulle esportazioni mostrano che le vendite all’estero sono calate del 4,4% rispetto a un anno fa.
Anche Washington non ride, visto che gli Stati Uniti sono stati alle prese con lo shut down degli uffici governativi per mancanza di fondi federali.. “Uno degli aspetti da considerare di questa vicenda è che non funzionava nemmeno il Dipartimento del commercio, per cui è difficile avere i dati economici che possano far capire quanto in realtà questa situazione abbia pesato sulla congiuntura e, di riflesso, sulle società quotate”, dice Sekera. La situazione, peraltro è in divenire visto che lo stop allo shut down, per il momento, è temporaneo.
In Europa, intanto, il quadro continua a essere ingarbugliato, con il Regno Unito alle prese con un’uscita dall’Ue più difficile del previsto (leggi qui per un approfondimento, Ndr). “Un Brexit senza accordo potrebbe avere implicazioni economiche negative sia per il Regno Unito che per i suoi maggiori partner d’affari nell’Europa sviluppata, almeno nel breve termine”, dice Sekera. Nella tabella sotto sono elencati i fondi della categoria Morningstar Global corporate bond e la loro esposizione netta agli Usa e all’Europa.
Visita il mini-sito Morningstar dedicato a MIFID II.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.