San Valentino è la festa degli innamorati e il giorno per celebrare l’amore. E per chi non si sente amato? Proprio come quando si cerca il partner perfetto, occorre tenere a mente che le gemme nascoste sono ovunque, bisogna solo sapere dove guardare. La stessa logica può essere applicata agli investimenti, in particolare a quei fondi non troppo “amati” dagli investitori.
In apparenza, i fondi “non amati” possono esserlo per un motivo: un periodo di sottoperformance, una strategia di investimento sfavorevole, sfide legate al settore in cui operano, eccetera. Eppure, adottare un approccio controcorrente nella selezione dei fondi può anche produrre ottimi risultati. L’analisi dei flussi d’investimento degli ultimi 25 anni ci dice chiaramente che gli investitori inseguono i rendimenti. Di solito, flussi in entrata ne portano altri, mentre flussi in uscita producono ulteriori riscatti, in una specie di circolo vizioso. Alla fine, i titoli popolari diventano troppo costosi e quelli impopolari troppo a sconto e il processo s’inverte. Perciò la combinazione di una forte raccolta e di alti rendimenti passati è un buon indicatore dell’eccessiva valutazione di un titolo.
La bolla tecnologica del 1999 e quella immobiliare del 2007 sono due buoni esempi del perché non si dovrebbero comprare le categorie di fondi più popolari al momento. Dall’altro lato, sarebbe stata una buona scelta acquistare nel 2000 fondi sottovalutati e quasi ignorati dalla maggioranza degli investitori, come i grandi mercati emergenti.
Naturalmente, i flussi in uscita non rendono i fondi meno costosi o migliori, ma potrebbero indicare le parti del mercato impopolari e magari pronte a rimbalzare. La strategia buy the unloved, sicuramente più adatta alla periferia del portafoglio, cattura questa intuizione.
Morningstar segue questa strategia dai primi anni ’90. Negli Stati Uniti, infatti, gli analisti effettuano simulazioni dal 1994 e i risultati sono interessanti. In pratica, vengono identificate ogni anno le tre categorie azionarie meno amate e quelle più amate dagli investitori (in termini di raccolta netta), per poi alimentare due portafogli distinti con questi due gruppi (l’amato, loved, e il non amato, unloved). La strategia prevede di tenere i fondi scelti tre anni, aggiungendo inoltre ogni anno le categorie meno o più amate dell’anno prima. Dal 1993 fino al 2017, la strategia unloved ha battuto la strategia loved sulla quasi totalità dei periodi triennali, mentre sul periodo completo il portafoglio del “non amato” ha segnato una performance annualizzata superiore del 5,8% rispetto a quello “amato”.
Nel Vecchio continente non abbiamo uno storico così esteso nel tempo, tuttavia, si possono già trarre delle conclusioni interessanti. Come mostrato nella tabella seguente, le categorie Global Equity Income, UK Equity Income e European Large-Cap Blend Equity sono state le meno amate in Europa lo scorso anno (in termini di raccolta, tra le azionarie). Ciononostante, al loro interno ci sono dei fondi che potrebbero tornare utili a chi si sente pronto a sfidare la saggezza delle folle (elencati sotto).
Global Equity Income
M&G Global Dividend Fund(Analyst Rating Silver)
La filosofia del fondo (circa 50 titoli in portafoglio) è quella di aumentare il dividendo assoluto distribuito, investendo in azioni che possono raggiungere una crescita dei dividendi superiore alla media. Il gestore, Stuart Rhodes, divide il portafoglio in tre gruppi principali di azioni con caratteristiche diverse, il che aiuta a bilanciarlo, anche se il fondo tende ad essere meno stabile rispetto ai pari. Tuttavia, gli investitori disposti ad accettare questa volatilità sono stati ripagati su di un intero ciclo di mercato. Il fondo si colloca nel migliore decile di categoria a tre e dieci anni, a dicembre 2018.
DWS Invest Top Dividend(Analyst Rating Silver)
Questa strategia conservativa sui dividendi è principalmente di tipo bottom-up, ma tiene conto anche delle visioni top-down. Date le dimensioni della strategia, si considerano in genere titoli con una capitalizzazione di mercato superiore a 10 miliardi di euro. I rendimenti dei dividendi superiori all'8% sono generalmente percepiti come insostenibili e quindi evitati. Il track record è stato solido, soprattutto su una base aggiustata per il rischio. La natura prudente della strategia ha infatti protetto bene il capitale degli investitori durante fasi ribassiste dei mercati.
UK Equity Income
Threadneedle UK Equity Income Fund Retail Income (Analyst Rating Silver)
L'approccio pragmatico e l’esperienza del gestore, Richard Colwell, ispirano fiducia e l’idea che il comparto possa continuare a premiare gli investitori a lungo termine. L'approccio di investimento mira a fornire una combinazione di crescita del capitale e reddito, con un'enfasi sul primo. Colwell segue un approccio contrarian, bottom-up, per costruire un portafoglio di 45-60 nomi. Il fondo ha avuto un buon rendimento a lungo termine. Da metà 2012 a dicembre 2018, ha sovraperformato il benchmark e il peer tipico in termini sia assoluti che corretti per il rischio.
Europe Large-Cap Blend Equity
Uni-Global Equities Europe (Analyst Rating Gold)
L'approccio rigoroso e replicabile è uno dei punti di forza del fondo. Il processo di investimento combina forti tecniche di ottimizzazione quantitativa con valutazioni di rischio fondamentali per produrre un portafoglio diversificato con bassa volatilità e riduzione dei prelievi rispetto al vasto mercato. Impressionanti poi gli sforzi fatti dal team di gestione al fine di perfezionare costantemente la strategia e identificare e controllare meglio i rischi e le insidie associate alle strategie a bassa volatilità. Il rendimento aggiustato per il rischio a lungo termine è eccezionale, anche se la strategia non è progettata per sovraperformare ogni anno, come evidenziato dalla sottoperformance generalmente accumulata in mercati fortemente rialzisti.
MFS European Research Fund (Analyst Rating Silver)
Il comparto offre un approccio collegiale e robusto che ha premiato gli investitori fino ad ora. Questo fondo si concentra sulla ricerca fondamentale di tipo bottom-up e MFS è nota per la forza della sua cultura di ricerca. Il fondo ha in genere mostrato una predilezione verso il fattore “qualità” poiché il team cerca aziende con una crescita sostenibile superiore alla media, rendimenti di alta qualità e una buona gestione. Il portafoglio è costruito utilizzando le migliori idee degli analisti e a ognuno viene data la libertà di impiegare i propri modelli per la ricerca.
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