Il barometro delle strategie attive e passive punta le lancette verso le seconde. L’analisi semestrale di Morningstar, chiusa al 31 dicembre, mostra che il tasso di successo degli active manager è sceso nell’ultimo anno. L’indicatore misura le performance di questi ultimi rispetto a un paniere omogeneo di index fund, in termini non solo di rendimenti, ma anche di sopravvivenza.
Lo studio, curato da Dimitar Boyadzhiev, analista di Morningstar, viene realizzato su un universo di 10.200 fondi attivi e passivi domiciliati in Europa, con un patrimonio complessivo di circa 2,8 mila miliardi di euro, pari a un terzo del totale. Misura come si è comportato un euro investito in active fund rispetto alla stessa unità allocata in un indicizzato della medesima categoria.
Azionari Italia un po’ meglio dell’equity Europa
In un anno difficile per le Borse europee, con l’indice Morningstar Europe che ha perso il 13,4%, il tasso di successo a un anno dei gestori large cap con uno stile misto (blend) è stato del 22%. Si sono comportati un po’ meglio i “value” (33%), che hanno messo a segno un risultato simile ai manager specializzati nelle blue chip di Wall Street. E’ intorno al 22% anche il success ratio dei fund manager azionari globali.
Azionari Europa large cap
Rispetto agli azionari Europa, quelli con focus su Piazza Affari, hanno avuto un tasso di successo leggermente superiore (29,3%), ma comunque decisamente più basso della performance a tre e cinque anni (rispettivamente 46,8 e 53,3%). Tra le categorie obbligazionarie, le strategie attive fanno più fatica sul mercato dei governativi euro (il tasso di successo è appena dell’11,8%).
Azionari Italia
Tasso di successo basso nel lungo periodo
I risultati dell’ultimo anno sono in linea con quelli del decennio. “Su questo orizzonte temporale, il success rate dei gestori attivi è stato inferiore al 25% in quasi i due terzi delle categorie esaminate (49 in tutto, Ndr)”, spiega l’autore del report. “I valori più bassi sono tra i gruppi azionari più grandi (in termini di patrimonio gestito). Dal 2008, una piccola percentuale, compresa tra il 9,3 e il 31,6%, dei gestori ha avuto successo nel lungo termine nell’equity Europa, globale, e mercati emergenti. Risultati simili si trovano nei prodotti attivi specializzati sugli Stati Uniti e il Giappone”.
Per trovare i migliori success rate, bisogna guardare a categorie di nicchia, come gli Azionari UK small cap e Svizzera small e mid cap. L’unico segmento del reddito fisso che si è distinto nel decennio è quello delle obbligazioni societarie in euro (59,5%).
L’importanza dei costi
La sopravvivenza dei fondi è correlata positivamente con le probabilità di successo. Lo studio, infatti, mostra come uno dei fattori che più penalizza gli active manager è la chiusura, spesso generata da scarse performance. Il rapporto non indaga nello specifico l’aspetto dei costi, ma numerose altre ricerche Morningstar, hanno provato come questo sia un potente elemento previsionale dei rendimenti futuri. In effetti, la mortalità dei più economici index fund è decisamente più bassa, soprattutto su orizzonti temporali estesi.
Obbligazionari Governativi euro
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