Mentre il petrolio passa di moda, le energie rinnovabili si fanno notare sempre di più. E con loro, dicono gli analisti di Morningstar, i titoli di quelle società che saranno in grado di cavalcare la maggior richiesta di energia elettrica proveniente da sorgenti non inquinanti. “Mano a mano che i costi per generare energia da fonti rinnovabili scendono, sempre più paesi nel mondo stanno aggressivamente rimpiazzando i combustibili fossili con elementi come il sole e il vento”, spiega Vikram Barhat, analista di Morningstar “Il risultato è che le rinnovabili stanno diventando la fonte energetica a più alta crescita per l’elettricità, per il riscaldamento e per la mobilità”.
A farne le spese sono soprattutto le società petrolifere. “I combustibili fossili potranno continuare a far fronte alla richiesta di energia nel breve termine”, spiega un report di Sustainalytics. “Ma il cambiamento nei modelli di approvigionamento, guidato anche dai nuovi regolamenti in tema di inquinamento da carbonio, incideranno sulla profittabilità delle aziende oil & gas”.
A soffrire di più sono le società con i costi di produzione più alti, quelle impegnate in progetti molto inquinanti (come quelle che lavorano nelle perforazioni nelle regioni artiche) e quelle che non saranno in grado di diversificare la loro linea di produzione.
Secondo un report dell’International Energy Agency, entro il 2023 le energie rinnovabili si faranno notare soprattutto nel settore elettrico provvedendo a quasi il 30% della richiesta di potenza entro il 2023 (nel 2017 era il 24%). Allargando il campo, più del 70% dell’aumento di richiesta di energia elettrica sarà coperto grazie a sole, vento, acqua e carburanti bio.
Crescita dei consumi energetici da differenti fonti rinnovabili
Fonte: IEA
Chi vince nelle rinnovabili
“Le società leader nel settore delle rinnovabili sono quelle meglio posizionate per beneficiare dalla spinta di lungo periodo creata dal mix composto da prezzi in calo, lotta contro l’inquinamento e nuove tecnologie in grado di facilitare la generazione e l’imagazzinamento di energia pulita”, spiega Barhat.
First Solar
La società è leader nella produzione di pellicole ultra-sottili usate nei pannelli solari. “L’azienda è una di quelle che hanno la posizione migliore per guadagnare dal boom delle energie sostenibili”, spiega Travis Miller, analista di Morningstar in un report del 21 febbraio in cui conferma la stima di fair value di 57 dollari (53 dollari circa la quotazione di questi giorni). “Il segmento di mercato è molto competitivo e caratterizzato da un calo dei prezzi. In una situazione di questo tipo la differenza la fa la capacità di tenere i panelli solari in perfetta efficienza. Ed è uno degli elementi che permette a Firts Solar di stare un passo avanti ai suoi concorrenti”.
Edison International
“L’aumento della dipendenza da parte di alcuni stati americani (soprattutto la California) da energia creata da fonti rinnovabili dovrebbe portare a maggiori investimenti per migliorare i sistemi di trasmissione e distribuzione nei prossimi anni”, spiega Miller in un report del 13 dicembre 2018 in cui conferma l’obiettivo di fair value a 66 dollari (61,3 dollari la quotazione di questi giorni). “La società a partire dal 2013 ha aumentato del 79% il dividendo pagato agli azionisti dimostrando l’impegno del management nel mantenere un payout compreso fra il 45% e il 55%. Gli investimenti previsti fino al 2020 (4,5 miliardi di dollari) dovrebbero portare una crescita degli utili del 6% all’anno”.
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