C’è ancora valore nei mercati emergenti? La domanda nasce osservando il comportamento degli indici dedicati alle zone in via di sviluppo. Il paniere Morningstar Emerging Markets, ad esempio, in un mese (fino al 5 marzo 2019 e in euro) ha guadagnato l’1% portando +10% la performance da inizio anno.
Indice Morningstar EM
Dati in euro aggiornati al 5 marzo 2019
Fonte: Morningstar Direct
L’andamento da gennaio non serve ancora a recuperare il -9% segnato nel 2018, ma indica comunque una variazione di tendenza. Ci sono spazi per ulteriori risalite? Una parte delle interessanti valutazioni fatte registrare con i cali di fine 2018 è sparita. Ma, se si considera che l’indice Morningstar Global Market in un mese ha guadagnato il 3% portando a +12% la performance da inizio anno (-5% nel 2018), allora le quotazioni dell’asset emerging market presentano ancora degli elementi di interesse per gli investitori a caccia di rendimento.
Indici Morningstar Global Market (in verde) e EM (in blu) a confronto
Dati in euro aggiornati al 5 marzo 2019
Fonte: Morningstar Direct
Problemi, numeri e buyback
“Ci sono stati molti fattori che hanno cospirato contro i mercati emergenti nel corso del 2018”, spiega David Brenchley analista di Morningstar. “Fra questi vale la pena ricordare l’aumento dei tassi di interesse in Usa, il rafforzamento del dollaro e le tensioni commerciali fra Usa e Cina. Tutti questi problemi all’inzio di quest’anno hanno perso un po’ dell’importanza e del peso che avevano prima, per cui potremmo vedere un rally dei mercati emergenti nel corso del 2019”.
A puntare verso una corsa sono anche le previsioni macro-economiche. Come quelle del Fondo monetario internazionale che, per i mercati emergenti, indicano una crescita del 4,5% quest’anno che potrebbe diventare 4,9% nel corso del 2020.
“Un altro motivo per cui i gestori con cui parliamo sono ottimisti sui mercati emergenti riguarda i miglioramenti nella corporate governance di alcune grandi società che fanno parte di questo universo”, continua l’analista. “Ci sono aziende che non hanno mai dato soldi ai loro soci e da poco hanno deciso di lanciare programmi di riacquisto di azioni proprie”.
Come sempre quando si parla di emerging market vale la pena ricordare che si tratta di un universo eterogeneo, formato da aree geografiche molto diverse fra loro sia per l’andamento macreconomico che per i rischi che presentano. “I gestori di Morningstar Investment Management vedono valore in alcune aree precise”, spiega l’analista. “Una zona poco amata in questo momento come l’Europa dell’est offre un buon rapporto rischio/rendimento”.
Nella tabella in basso sono elencati i fondi della categoria Morningstar dedicata all’azionario Emerging Europe con il rendimento da inizio anno e nel 2018.
Dati in euro aggiornati al 5 marzo 2019
Fonte: Morningstar Direct
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