Un mercato auto in trasformazione grazie alla tecnologia, in generale rallentamento, ma con alcune aree che viaggiano più veloci di altre. E’ questo il quadro che emerge dall’ultimo (marzo 2019) Automotive Observer, il report periodico preparato dagli analisti di Morningstar sull’andamento del settore delle quattroruote. Un universo generalmente composto da società che non hanno vantaggio competitivo ma dove la situazione sta cambiando. “Il comparto industriale si sta trasformando grazie alle innovazioni tecnologiche sulla guida autonoma e sulla trazione. Questo mostra la presenza dell’asset intangibile (uno degli elementi che formano il vantaggio competitivo, Ndr) legato alla proprietà intellettuale di alcune aziende”, spiega lo studio firmato da Richard Hilgert, David Whiston e Ivan Su, rispettivamente Senior Equity Analyst, Equity Strategist (entrambi specializzati sull’auto) e Equity Analyst (Cina) di Morningstar.
Le aziende produttrici di parti di ricambio, dal punto di vista del moat, hanno sempre avuto una marcia in più rispetto ai gruppi auto, grazie a contratti di fornitura di lungo periodo e alle alte barriere all’ingresso di concorrenti che non potrebbero sostenere gli investimenti necessari nè sarebbero in grado di fare prezzi più convenienti. In una situazione del genere, tuttavia, dal punto di vista operativo, le azioni delle quattroruote sono più interessanti di quelle dei player dell’autopart. “Questo non significa che anche in questo secondo segmento non ci siano nomi interessanti”, spiega lo studio (la tabella in basso mostra i titoli presenti all’interno del report con rating e valutazioni).
Fonte: Morningstar Direct
Il mercato mondiale
“Prevediamo che la domanda nel 2019 nel segmento dei veicoli leggeri possa andare da flat a -3%”, spiega il report. “Un possibile no-deal Brexit (un’uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza aver firmato prima accordi commerciali, Ndr) e la guerra dei dazi potrebbero però rimettere in discussione la nostra stima”. Gli scenari delle singole aree geografiche sono diversi. “Ci aspettiamo che il mercato Usa possa rallentare dopo la crescita inferiore all’1% registrata nel 2018”, continua lo studio. “Ci attendiamo un calo di circa 3-4% a causa della frenata congiunturale e di una maggiore difficoltà ad accedere ai finanziamenti. Il mercato europeo è stato condizionato negativamente dall’intrduzione di nuovi standard sulle emissioni inquinanti e quest’anno dovrebbe restare piatto. Anche in questo caso si potrebbe fare i conti con un no-deal Brexit e con le tensioni commerciali. L’assenza di interventi governativi come quelli visti in passato nei momenti di debolezza potrebbe far scendere il mercato della Cina in una forchetta compresa fra l’1 e il 3% anche a causa di un’economia in rallentamento e della tassa sui consumi. Crediamo che il Brasile e la Russia continueranno a vedere la fase di recupro registrata nel 2018. La crescita della domanda continuerà in India con un aumento del 4-6%.
Tabella: la parte sopra mostra l’andamento della domanda in milioni di unità nei diversi mercati. La parte sotto illustra le differenze in termini percentuali.
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