Per qualcuno è una rivoluzione che porterà enormi benefici alla qualità della vita delle persone, oltre che buone opportunità di investimento. Per altri è uno sviluppo dai rischi imprevedibili. Resta il fatto che il mondo immaginato dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov, fatto di robot in grado di sostituire gli umani nelle loro attività e di imparare da soli è qualcosa con cui molte famiglie, diverse imprese e i mercati hanno già iniziato a confrontarsi.
In Giappone sono una realtà le macchine in grado di effettuare complicate operazioni chirurgiche e compensare la mancanza di lavoratori in un paese alle prese con forte invecchiamento della popolazione e tassi di natalità in calo (qui un approfondimento). In Cina lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (elemento connesso con la robotica) viene utilizzato per creare sistemi di riconoscimento facciale, anche per motivi di controllo della popolazione. Nel Vecchio continente, la Commissione europea nel giugno 2014, insieme a 180 partner (tra aziende e organismi di ricerca), ha dato vita a Sparc: un programma di studio e innovazione civile con l’obiettivo di rafforzare la posizione dell’Unione nel mercato globale della robotica. Secondo le previsioni dovrebbe portare al 42% la quota europea del mercato globale.
Ma queste evoluzioni non sono ancora perfette. La società Watson Technology (IBM) l’anno scorso ha sviluppato un sistema di rilevamento delle forme tumorali che è stato poi accusato di sbagliare diagnosi. Sempre nel 2018 sono finite sulle prime pagine dei giornali le notizie su alcuni incidenti accaduti durante i test per le auto a guida autonoma.
Il futuro dei robot
I numeri, intanto, raccontano che il settore cresce. Secondo un report della società di consulenza e analisi finanziarie Tractica, le revenue annuali del settore dei software per l’intelligenza artificiale passeranno dai 5,4 miliardi di dollari del 2017 a 105 miliardi nel 2025. Per quanto riguarda il settore della robotica le stime dicono che ci sarà una crescita annuale del 32% arrivando alla cifra di 500 miliardi.
Dal punto di vista operativo la rivoluzione fantasticata da Asimov qualche frutto l’ha portato. Il paniere Indxx Global Robotics & AI da inizio anno (fino al 19 marzo e calcolato in euro) ha guadagnato il 19,31%. L’anno scorso l’andamento è stato negativo (-23,6%) anche a causa della forte volatilità che ha colpito i mercati mondiali sul finire del periodo. Allargando l’orizzonte a cinque anni, la performance è stata di +14,5%.
Indice Indxx Global Robotcs & AI
Fonte: Morningstar Direct
Nella tabella sotto sono elencati i fondi disponibili in Italia per gli investitori retail dedicati alla robotica.
L’unico strumento espressamente dedicato all’intelligenza artificiale è Echiquier Artificial Intelligence A EUR.
Per chi preferisce Etf dedicati, per la clientela retail italiana sono disponibili iShares Automation&Robotics ETF USD Acc, L&G ROBO Global Rbtc and Atmtn ETF, Lyxor Robotics & AI UCITS ETF.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.