Paesi come Cina, Indonesia, Vietnam e India sono cresciuti negli ultimi 10 anni a tassi superiori al 100% (World Wealth Report, Capgemini) e si candidano a trainare l’ascesa della ricchezza globale anche in futuro. Le aziende occidentali - e non solo - puntano forte sull’aumento dei redditi medi e del numero di famiglie benestanti in queste regioni per spingere le vendite.
Pepsi punta su Asia e America latina
L’americana Pepsi, con circa un terzo del fatturato prodotto sui mercati emergenti, è ben posizionata per catturare la crescita dei consumi delle famiglie nei paesi in via di sviluppo. Gli analisti stimano per i prossimi cinque anni una crescita media del fatturato del 6% in America latina e del 4% in Asia, regioni nelle quali la vendita di bevande carbonate continuerà a essere solida e aiuterà a sostenere i margini di profitto di un segmento che da anni soffre il cambiamento delle preferenze dei consumatori occidentali, sempre più orientati a prodotti senza zucchero e naturali.
“I dati del quarto trimestre hanno mostrato un’accelerazione dei prezzi rispetto al primo semestre e questo ci lascia fiduciosi nel fatto che l’azienda sia in grado di far leva su questo fattore per sopperire in alcune regioni al calo dei volumi”, dice Sonia Vora, analista azionaria di Morningstar. “Apprezziamo la decisione del management di aumentare gli investimenti in marketing, pubblicità e nella rete di fornitori che riteniamo siano determinanti per assicurare il progresso dei ricavi nel lungo termine”.
Il titolo è scambiato al momento attorno a 119 dollari, a un tasso di sconto di circa il 4% rispetto al fair value di 122 dollari (report aggiornato 15 febbraio 2019).
Cemex per un’esposizione al settore dell’edilizia
Nel settore materie prime, la messicana Cemex permette agli investitori di avere un’esposizione alla crescita del reddito medio nei paesi emergenti e al processo di urbanizzazione di queste aree. Il gruppo sudamericano attivo nel business della produzione di materiale per l’edilizia riesce a mantenere una redditività del capitale superiore a quella dei competitor grazie a un vantaggio di costo. Il cemento e gli altri materiali per la costruzione hanno un basso valore rispetto al loro peso, il che rende poco vantaggioso, per un’azienda estera, esportare in Messico i propri prodotti. Questo, insieme alla difficoltà di ottenere permessi per l’apertura di nuovi impianti di produzione, limita l’ingresso nel settore di altri competitor e garantisce a Cemex ampi margini di profitto.
“Il business dell’azienda è fortemente legato all’andamento del ciclo economico e nei prossimi anni sarà condizionato dall’incertezza legata al piano di investimenti infrastrutturali in Messico. Per queste ragioni ci aspettiamo che il driver principale della crescita futura sia rappresentato dai mercati emergenti. Le previsioni indicano un progresso medio dei ricavi del 6% nei prossimi cinque anni, mentre il miglioramento dei margini di profitto sarà anche maggiore per effetto della elevata leva operativa”, dice Kristoffer Inton, analista azionario di Morningstar (report aggiornato al 7 febbraio 2019). Il fair value dell’ADR scambiato sul Nyse è pari a 8,50 dollari e vale a Cemex un rating Morningstar di quattro stelle.
Swatch scommette sulla ricchezza indiana
Nel comparto dei beni di consumo, Swatch è tra le aziende meglio posizionate per beneficiare dell’aumento della spesa in beni di alta gamma nei mercati emergenti e in particolare in Cina e India. Il gruppo svizzero, che vanta un portafoglio marchi di assoluto valore come Rado, Longines, Tissot, Swatch e molti altri, è stato uno dei primi ad espandere la propria presenza nella Repubblica popolare cinese e ora punta sulla crescita della popolazione indiana benestante. Un bacino potenziale enorme, se si considera che il paese conta più di un miliardo di abitanti.
Swatch è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore grazie al controllo dell’intera catena di produzione (che le permette una gestione più efficiente dei costi operativi e rinforza la sua reputazione) e all’elevato valore dei suoi brand per i quali i consumatori sono disposti a pagare un elevato premium price. Questi due fattori sono difficilmente replicabili dalla concorrenza e garantiscono al gruppo svizzero rendimenti del capitale elevati e sostenibili nel tempo.
“Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita media dei ricavi del 5%. Questa, unita a un processo di razionalizzazione della rete di distribuzione, dovrebbe permettere un’espansione del margine operativo dall’attuale 12% al 18% nel 2022”, dice Jelena Sokolova, analista azionaria di Morningstar. “Sulla base di queste aspettative abbiamo alzato il fair value del titolo da 361 a 376 franchi svizzeri” (report aggiornato al 18 gennaio 2019).
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