A volte, le parole sono superflue. Ecco cinque grafici che dicono molto sull’evoluzione dell’oro in questi ultimi anni e sulle dinamiche del mercato aurifero.
Nessuna certezza
Durante il primo decennio del duemila i mercati hanno vissuto una vera e propria corsa all’oro, letteralmente esplosa a seguito della crisi finanziaria del 2007/2008. Il prezzo dell’oro fisico, infatti, è passato dai circa 300 dollari l’oncia a inizio del 2000 ai quasi 1.800 dollari toccati nell’agosto del 2011 (il massimo storico). A fine 2015, il valore era sceso intorno ai 1.060 dollari l’oncia, per poi risalire intorno ai 1.340 dollari nell’estate del 2016. Da allora, il lingotto ha viaggiato sulle montagne russe, passando diverse fasi di ribassi e rimbalzi. Attualmente (all’11 aprile 2019), il prezzo è di 1.295 dollari l’oncia.
Evoluzione dell’indice Morningstar Global Gold NR a cinque anni
Dati in euro all’8 aprile 2019.
Fonte: Morningstar Direct
La carica dei replicanti
Secondo i dati di Morningstar, in Europa si contano attualmente 51 fondi comuni esposti a vario titolo alle fluttuazioni dell’oro. Tra questi, 38 sono prodotti passivi (di cui 35 Exchange traded product). Con circa 7,1 miliardi di euro in gestione, Xetra-Gold, un Etc fisico emesso da Deutsche Börse Commodities, è attualmente il fondo aperto aurifero più grande d’Europa. Tra quelli quotati su Borsa Italiana, invece, è l’ETFS Physical Gold il più importante in termini di asset gestiti (circa 6,1 miliardi). Qui sotto, i flussi netti mensili degli ultimi tre anni.
Dati in euro al 31 marzo 2019.
Fonte: Morningstar Direct
L’appetito aurifero delle banche centrali
Nel corso del 2018, le banche centrali globali hanno aumentato le loro riserve di oro di ben 651,5 tonnellate, il secondo balzo annuale più alto di sempre, dopo quello registrato nel 1971, come conseguenza della fine del sistema aureo, o gold standard, in vigore dal 1944 a seguito degli accordi di Bretton Woods. Il trend sembra essere tutt’altro che finito, dato che nei primi due mesi del 2019, le riserve aurifere degli istituti centrali sono cresciute di altre 90 tonnellate. Le più attive da questo punto di vista sono state le banche centrali di Cina, Russia e India.
Il gioco della domanda e dell’offerta
L’oro viene utilizzato per diversi scopi, nella gioielleria, nella tecnologia e come puro investimento. Questa eterogeneità della domanda rende il metallo giallo meno esposto ai cicli di mercato. Lato offerta, oltre all’estrazione mineraria, una discreta quantità di oro viene riciclata. Di seguito una visione completa sulle dinamiche che hanno guidato domanda e offerta dell’oro negli ultimi dieci anni.
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