Honda e Nomura Holdings sono avanti rispetto alla media delle aziende nipponiche relativamente alla loro governace e sono scambiate a sconto rispetto al fair value. La riforma del Governo che punta ad allineare gli interessi delle corporate con quelli degli azionisti, potrebbe dunque aggiungere valore per gli shareholder di questi titoli che già promettono di apprezzarsi sul mercato.
Honda, manca il Moat ma il prezzo è conveniente
Honda opera in un settore, come quello dell’automotive, che è molto competitivo e che è influenzato da numerose variabili esterne quali i tassi di cambio delle valute, il prezzo delle materie prime e i dazi doganali. Per queste ragioni è molto difficile costruirsi una posizione di vantaggio. “Il brand della casa costruttrice nipponica gode di una buona reputazione sul mercato per la qualità dei prodotti e questo le permette di ricorrere agli incentivi in maniera minore rispetto ai produttori americani. Inoltre, il 90% dei veicoli venduti negli Usa sono prodotti localmente e questo la espone meno alle fluttuazioni del cambio dollaro/yen. “Nonostante questo, però, non riconosciamo a Honda un Economic Moat”, dice David Whiston analista azionario di Morningstar. “Honda ha pagato nel corso del 2018 il negativo andamento dei tassi di cambio e la distorsione prodotta nel mercato dagli incentivi governativi, ma crediamo che il debutto dei nuovi modelli crossover daranno una nuova spinta alle vendite dell’azienda giapponese. Il titolo ha ceduto negli ultimi 12 mesi oltre il 10% in JPY e ora è scambiato a un tasso di sconto del 15% rispetto al fair value di 3.700 yen. A nostro avviso il mercato ha reagito oltremisura al negativo risultato dell’utile operativo nel terzo trimestre (-40%), ma le nostre previsioni indicano una crescita media del fatturato del 3% nei prossimi cinque anni e un margine netto (utile/fatturato) attorno 3%” (report aggiornato all’1 febbraio 2019).
Il giudizio di Sustainalytics
Sustainalytics, società specializzata nei rating sulla sostenibilità, dà un giudizio nella media sulla corporate governance di Honda Motor (rating di 55 su 100). “Apprezziamo il fatto che nessuno dei membri del consiglio di amministrazione sia stato coinvolto in controversie aziendali, che tutti i direttori non esecutivi con più di un anno di permanenza in azienda posseggano azioni della società e che non siano state registrate transazioni con terze parti che possano preoccupare gli azionisti. Tuttavia Honda è stata coinvolta più volte in passato in controversie legate alla sicurezza dei suoi prodotti, mentre la mancata distinzione delle cariche di Presidente e Ad, che al momento fanno capo ad un’unica persona testimoniano una lacuna nella divisione dei ruoli all’interno della società”, dice Sonja Wallenborn di Sustainalytics (report aggiornato a gennaio 2018).
Nomura è leader nel settore in Giappone
Nomura può vantare una grossa reputazione sul mercato e la fiducia da parte degli investitori giapponesi, ma l’insistenza a voler competere con i big a livello global, come Goldman Sachs, GS US e Morgan Stanley, ha finito per pesare sui suoi margini di profitto.
Nomura detiene il 35% delle attività (azioni, obbligazioni, fondi) detenute in conti di intermediazione in Giappone e il 17% degli asset under management, una quota doppia rispetto ai suoi maggiori concorrenti. “Le attività di compravendita e di gestione di asset finanziari la mettono in ottima posizione per beneficiare del miglioramento del quadro macro del paese. Inoltre, il management ha annunciato una riduzione degli asset rischiosi che dovrebbe permettere alla società di finanziare un piano di riacquisto di azioni proprie e la distribuzione dei dividendi”, dice Michael Makdad analista azionario di Morningstar. “Il 2019 sarà caratterizzato da un forte calo dei ricavi e da un altrettanto brusca contrazione degli utili, ma negli esercizi successivi ci aspettiamo che i ricavi e crescano a un tasso medio del 4%. Confermiamo il fair value a quota 543 yen che vale al titolo un rating di 4 stelle” (report aggiornato al 4 aprile 2019).
Il giudizio sulla qualità della corporate governance di Nomura
In materia di corporate governance Nomura rappresenta un punto di riferimento per le società finanziarie in Giappone, ma deve ancora fare diversa strada per colmare il gap con i competitor globali. Il rating di Sustainalytics, riferito a questo aspetto ESG, è di 99 su 100 all’interno della regione e di 50 su 100 se si prende in considerazione l’intero paniere di aziende del settore analizzate da Sustainalytics (report aggiornato a marzo 2019).
“Le lacune maggiori riguardano la qualità del management e la trasparenza nella politica di remunerazione dello stesso. Alcuni membri del consiglio di amministrazione, infatti, sono stati coinvolti in controversie aziendali, inoltre manca una procedura chiara nella successione alle cariche di Presidente e Ad e una figura indipendente all’interno del consiglio di amministrazione in grado di tracciare la responsabilità dei provvedimenti presi. Relativamente al secondo aspetto, l’azienda non comunica le procedure adottate nell’assegnazione dei premi al top management e gli azionisti non hanno diritto di voto sulle decisioni legate alla loro remunerazione”, dice Michelle McCulloch di Sustainalytics. “Nonostante questo, Nomura resta un punto di riferimento in Giappone, specie per la sua attenzione alle questioni ESG, come testimoniato dalla presenza di un comitato interno che si occupa della gestione delle attività in materia di sostenibilità”.
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